Giampaolo Roccasalva eletto alla guida della FIOM di Udine
«Abbiamo mandato un messaggio di unità, responsabilità e intelligenza. Adesso la sfida è di proseguire su questa strada, lavorando pancia a terra per il successo dei referendum e per l’applicazione del nuovo contratto». Queste le parole con cui il leader della Fiom Maurizio Landini ha salutato l’elezione di Gianpaolo Roccasalva a nuovo segretario generale dei metalmeccanici Cgil della provincia di Udine, arrivata a larghissima maggioranza (61 sì, 6 no e 3 astenuti su un totale di 70 votanti) al termine dell’assemblea generale della categoria, riunitasi nuovamente questa mattina dopo la convocazione del 23 febbraio, che si era conclusa senza arrivare al voto.
Si conclude così un percorso difficile, nel segno di una ricomposizione delle spaccature che avevano segnato la successione al segretario uscente Maurizio Balzarini, approdato alla segreteria delle Camera del lavoro confederale della provincia di Udine. La candidatura di Roccasalva, segretario regionale in scadenza della Fiom, sostenuta sia da Landini che dai vertici della Cgil regionale e provinciale, ha incontrato questa mattina il pieno sostegno della categoria, chiamata ora a completare la squadra che affiancherà il nuovo numero uno provinciale. «L’impegno è di costruire un gruppo dirigente coeso», ha dichiarato ancora Landini, pronto anche ai nuovi appuntamenti che attendono la categoria in Fvg, dal rinnovo della segreteria provinciale di Trieste, dopo le dimissioni di quella in carica, alla scelta del succesore di Roccasalva alla guida della Fiom regionale.
Landini, da parte sua, ha chiamato la Fiom a uno «sraordinario impegno» sulla campagna per i referendum abrogativi su voucher e appalti, sottolineando come si tratti di due battaglie chiave per combattere la crescente precarietà di un panorama occupazionale «dove l’abuso dei voucher è uno dei principali strumenti per sostituire le tutele dei lavoratori», ha aggiunto Landini, che non si è sottratto a un commento sulla tragica vicenda del suicidio del giovane precario friulano: «Un gesto – ha detto – che è un un pugno nello stomaco per un’organizzazione come la nostra, convinta che è soprattutto attraverso il lavoro che le persone devono poter crescere e realizzarsi, e un grido d’allarme per la collettività, di fronte a una precarietà che sta diventando la condizione generale del mondo del lavoro».