Gli impianti di risalita di Sappada prossimi alla chiusura
Gli impianti di risalita di Sappada potrebbero chiudere a breve.
Come riporta l’edizione odierna de Il Gazzettino, non ha avuto gli effetti sperati l’appello della società Campetti, che li gestisce da sei anni, di trovare 400 mila euro per la ricapitalizzazione (ne sono arrivati solo 50.000).
La società si era data alcuni mesi di tempo per tentare di mettere tutti i valligiani sappadini e anche i proprietari di seconde case di fronte alla responsabilità di assumere l’onere di mantenere in vita una società, che operava non per finalità di guadagno, ma solo per garantire il funzionamento di quelle strutture che fanno da supporto all’economia turistica invernale, ma anche estiva di Sappada.
E ora cosa succederà? Senza Nevelandia, Pista Nera, Pian dei Nidi, Monte Siera, l’offerta turistica si ridurrà drasticamente.
“La delusione di Daniele Kratter, presidente della Campetti, si accompagna con quella di Fabrizio Piller Roner, presidente del Consorzio, che sta promuovendo Sappada nelle fiere del turismo invernale – scrive il Gazzettino -, ma anche di tutti gli operatori che si sono svenati per l’acquisto degli impianti dal Tribunale di Udine dopo il fallimento della Tuglia Sci e della Ski Program. E ora il rischio concreto è che quell’operazione costata 650 mila euro finisca nell’abbandono delle strutture per mancanza di gestori”.
Non è corretto dare informazioni a metà! Se la società Campetti si avvia alla liquidazione è probabilmente perchè non ha saputo rinnovare e razionalizzare sia l’offerta turistica sia i costi di gestione. Non esiste solo la Campetti, l’inverno deve ancora arrivare e tutto può ancora succedere.