Gli studenti del Isis Paschini-Linussio di Tolmezzo sulle nevi in sicurezza
«Faticoso, utile, divertente, interessante…»: sono i giudizi maggiormente condivisi fra gli studenti delle classi quarte dell’Istituto Tecnico Economico dell’Isis “Paschini-Linussio” di Tolmezzo all’indomani dell’escursione con le racchette da neve, nelle Alpi Giulie, per scoprire «i potenziali pericoli oggettivi e soggettivi relativi alla frequentazione della montagna nella stagione invernale» e «le basilari regole, in tema di sicurezza, da seguire nel corso di un’escursione».
L’attività, inserita nel Progetto “Carnia-Attiva” a cura dei professori Antonio De Mezzo e Sergio Valle, è stata animata dalla guida alpina Massimo Candolini.
Il primo giorno gli allievi degli indirizzi Sistemi informativi aziendali e Relazioni internazionali per il marketing, dopo aver lasciato il pullmino riservato ai Laghi di Fusine, hanno raggiunto il Rifugio Zacchi, che ha garantito una confortevole e calda ospitalità.
In serata, i docenti accompagnatori hanno illustrato il percorso programmato per l’indomani e l’ambiente alpino da attraversare e si sono soffermati sulle attrezzature necessarie all’escursione. Oltre all’uso delle racchette da neve, è stato illustrato il funzionamento degli strumenti per l’autosoccorso in caso di valanga.
Il giorno successivo, la guida Massimo Candolini, percorrendo l’itinerario consentito dalle condizioni d’innevamento e meteorologiche, ha spiegato ai ragazzi come gestire in sicurezza la progressione su neve ed ha mostrato le modalità d’intervento in autosoccorso con “Arva”, sonda e pala, fornendo anche nozioni di nivologia e considerazioni sulla struttura del manto nevoso e sui fenomeni valanghivi.
Non sono mancati i momenti di svago, con la costruzione di un rudimentale igloo, e le esercitazioni pratiche di ricerca, “Arva”, sonda e pala alla mano.
«Partecipare ad un’attività del genere – spiega Giorgia Floreani di Tolmezzo – ci ha permesso di renderci conto personalmente e non per sentito dire della serietà del pericolo valanghe e delle precauzioni indispensabili per prevenire tragedie come quelle che hanno sconvolto recentemente anche la nostra montagna e l’Italia intera».
«Le nostre guide – afferma Gabriele Vernier di Ovaro – hanno sottolineato come il distacco di valanghe è motivato principalmente da cause artificiali. Tale dato di fatto diviene un appello molto forte alla responsabilità di tutti gli escursionisti e degli scialpinisti».
«Attraverso le attività di “Carnia-Attiva” – dice Marta Pawliczak di Tolmezzo – noi studenti siamo sollecitati ad avvicinarci con coscienza e a scoprire le potenzialità e i rischi del nostro territorio. Impariamo concretamente a fare gruppo e ad affrontare insieme, con competenza, le difficoltà. È stata davvero un’esperienza positiva e speriamo che possa continuare, prevedendo anche l’organizzazione di vere e proprie Settimane bianche e verdi, per scoprire l’ambiente alpino e tutte le attività che ne consentono la fruizione in sicurezza e la valorizzazione».