CarniaCultura

Grande riscontro per il festival “Estensioni” in Val Pesarina

La seconda edizione del festival “Estensioni. Dentro le letterature di confine” ha fatto registrare il tutto esaurito agli albergatori e ai ristoratori della Val Pesarina. Nelle tre giornate di eventi si sono registrati 800 spettatori agli eventi di incontro e spettacolo, in 150 hanno partecipato alle tre passeggiate, in 130 hanno assistito all’inaugurazione con Marco Aime, 50 persone hanno partecipato alla visita guidata alla chiesetta di San Leonardo di Osais, 40 hanno visitato il laboratorio di costruzione e restauro dei clavicembali dei Fratelli Leita, 25 bambini hanno partecipato al laboratorio a cura di Damatrà onlus. «Siamo molto contenti dei risultati ottenuti in questa seconda edizione del Festival Estensioni – ha commentato l’assessore alla cultura del Comune di Prato Carnico, Gino Capellari -. Si tratta della testimonianza di come anche nei luoghi di confine sia possibile proporre iniziative di qualità capaci di richiamare chi ama vivere esperienze autentiche, a passo lento, immersi in una piccola comunità che ha saputo aprirsi in tutte le sue componenti per accogliere i molti ospiti arrivati in Valle. Risultati che rafforzano la convinzione che coniugare le iniziative culturali con la scoperta del territorio, dei suoi saperi e sapori, delle sue bellezze naturali e architettoniche, e anche della sua storia e tradizioni, sia il modo migliore per far scoprire e promuovere la Val Pesarina come destinazione slow, incrementando i flussi di visitatori verso una meta ancora poco conosciuta e non ancora sovraffollata. Tutti noi ci portiamo a casa da questi tre giorni intensi e partecipati molti stimoli e idee su cui lavorare per le future edizioni del festival».

L’ANALISI SUL CONFINE – Quella andata in scena nella Valle del Tempo è stata una seconda edizione che ha registrato una presenza di pubblico doppia rispetto al 2022, a testimoniare che un festival culturale, multidisciplinare, tutto dedicato al concetto di confine, risponde a un bisogno, a una necessità, sia delle comunità della Valle e della Carnia, sia di chi decide di trascorrere un fine settimana in montagna per scoprire e conoscere le meraviglie paesaggistiche, architettoniche e storiche attraverso eventi culturali e incontri con l’autore. A cosa serve un confine? È stato il titolo dell’incontro inaugurale. «Le risposte nei tre giorni sono state numerose, complesse, ognuna portatrice di punti di vista e confronti: in fondo è questo il senso di un percorso culturale come questo. Porre domande, stimolare riflessioni, e fare tutto questo accolti dalla comunità della Val Pesarina e in mezzo alle montagne, ai torrenti, ai boschi è un valore aggiunto chiave per il successo del Festival», hanno ricordato Simone Ciprian e Mauro Daltin, dell’associazione culturale Bottega Errante, che ha curato la direzione artistica del progetto, realizzato grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Fondazione Friuli, Comune di Prato Carnico e Pro Loco Val Pesarina. 

Estensioni continuerà nei prossimi mesi, in particolare con la residenza per fotografi in Val Pesarina, condotta dalla grande fotoreporter e documentarista Monika Bulaj. Le iscrizioni sono aperte fino a 1° agosto. 

WORKSHOP-RESIDENZA FOTOGRAFICA CON MONIKA BULAJ – Dal 1° al 3 settembre si terrà infatti un workshop-residenza fotografica di tre giorni a Prato Carnico condotto dalla fotografa Monika Bulaj, reporter e giornalista fra le più importanti a livello europeo, con l’obiettivo di raccontare le facce della Val Pesarina, i volti dei suoi abitanti. Gli scatti confluiranno in una mostra aperta al pubblico. Ma da segnare anche un altro appuntamento che accompagnerà alla scoperta, con una passeggiata dal titolo “La lettura non ha confini”, il Parco Sant’Osvaldo, a Udine, assieme all’Associazione LeggerMente e a Damatrà, in collaborazione con Cooperativa Itaca e Comunità Nove.  In autunno, inoltre, sarà organizzato un ciclo di tre incontri con gli studenti del corso di laurea in Lettere (curriculum editoria) dell’Università di Udine. L’obiettivo è approfondire l’editoria e la letteratura transfrontaliera, le sue possibilità, l’importanza cruciale della traduzione come elemento per creare punti fra lingue e culture.

(foto di Alice BL Durigatto)