I borghi abbandonati della montagna friulana nel documentario proposto a Gemona
I vecchi borghi ormai abbandonati della montagna friulana si possono visitare anche attraverso il cinema. Mercoledì 21 giugno, alle ore 21, al Cinema Sociale di Gemona, la Cineteca del Friuli presenta il documentario Fantasmi di pietra. Storie di borghi abbandonati in Friuli Venezia Giulia di Ivo Pecile e Marco Virgilio, entrambi presenti in sala per introdurre la visione al pubblico. Il biglietto d’ingresso è di 5 euro e il ricavato della serata sarà devoluto a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione in Romagna e nelle Marche.
Fantasmi di pietra guida lo spettatore in un itinerario che da est a ovest tocca diverse località della fascia prealpina e alpina, dal piccolo villaggio di Predrobac nelle Valli del Natisone alla Val Resia, Val Raccolana, Val Aupa, fino a Portis vecchia e alla Val Tramontina. Il documentario è però soprattutto un viaggio a ritroso nel tempo. Dagli edifici ormai in gran parte ridotti a ruderi, fra mura parzialmente crollate, tetti caduti, infissi rotti e resti impolverati di vecchi mobili, riemerge un passato che si fa vivido nelle testimonianze di chi un tempo è vissuto in quei paesi e parla di una vita dura, in luoghi isolati, di un’economia di sussistenza che non poteva reggere di fronte alle nuove forme di sviluppo economico: un mondo già in declino per il quale il terremoto del 1976 si è rivelato nella maggior parte dei casi il punto di non ritorno.
Il film, tuttavia, racconta anche di alcuni sporadici ma importanti tentativi di rinascita, esperienze di ripresa dell’agricoltura di montagna, di nuovi abitanti che cercano di riprendere un filo interrotto in un contesto economico e sociale completamente mutato.
Fantasmi di pietra fa parte del progetto Ianus Imagine, ideato da Ivo Pecile e Marco Virgilio nel 2018, dopo quindici anni di esperienza in campo televisivo con le trasmissioni Meteoweekend e SentieriNatura che hanno curato e condotto per Telefriuli. Negli ultimi cinque anni la loro attività si è concentrata sulla produzione e realizzazione di documentari in ambito naturalistico, scientifico, paesaggistico, storico e artistico, con particolare attenzione all’interazione uomo-territorio. I documentari sono principalmente rivolti ai canali Rai, oltre che a istituzioni come regioni, parchi, fondazioni, università. Le caratteristiche principali del lavoro dei due autori all’interno del progetto sono la gestione e l’implementazione di un vasto archivio di riprese video che coprono capillarmente il territorio e le emergenze naturalistiche e paesaggistiche del Friuli Venezia Giulia. Dal 2018 sono stati realizzati quasi sessanta documentari e diversi filmati per enti privati.