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I Comitati: «Dalla Regione una sentenza di morte per il Lago di Cavazzo»

Riceviamo e pubblichiamo da Franceschino Barazzutti (Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento) e Claudio Polano (Comitato salviamo il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni).

La IV Commissione consiliare ha esaminato la mozione n.76 del 23.4.2024 avente per oggetto “La Regione effettui lo studio di fattibilità del bypass delle acque scaricate dalla centrale di Somplago nel Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni”.
In tale sede il testo originario della mozione è stato sconvolto con la chiara volontà della maggioranza che regge la Regione e, in particolare dell’assessorato alla protezione dell’ambiente, di escludere il citato bypass che è l’unico intervento che può salvare il lago da morte certa portando direttamente a valle del lago lo scarico delle acque gelide, torbide e fangose ora scaricate dalla centrale di Somplago direttamente nel lago, che è il più grande della regione, sconvolgendolo. A questa posizione della IV commissione ostile al bypass si è aggiunta la tranciante dichiarazione dell’assessore Scoccimarro “il bypass non è sostenibile”.
Mentre la scienza e la realtà dimostrano che è proprio lo scarico della centrale nel lago a sconvolgerlo, coloro che osteggiano il bypass sostengono strumentalmente che sia invece lo scarico della centrale a mantenere il suo livello in caso di rarissimo suo abbassamento senza peraltro considerare che tale scarico ha provocato un fortissimo apporto di fango sul fondale e reso torbide e gelide le sue acque.
Costoro sono i paladini difensori delle egoistiche pretese del Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, ben protetto in assessorato regionale, che vuole mantenere il lago a suo esclusivo servizio da cui derivare con la progettata condotta dallo scarico del lago acqua a sua volontà non solo a fini irrigui ma anche per alimentare le ben più redditizie centrali idroelettriche poste sui suoi canali: più acqua, più kw, più profitti.
Dagli anni ’50 l’entrata in funzione della centrale di Somplago, che ha ridotto la portata del Tagliamento alla presa del consorzio a Ospedaletto di Gemona, al consorzio è sempre stata garantita e lo è tuttora dal gestore della centrale un’adeguata portata mediante la “cacciata d’acqua” dal bacino di Verzegnis a semplice richiesta del consorzio. Ne consegue che la condotta del costo di 105 milioni che il consorzio vuole costruire dallo scarico del lago al suo canale irriguo è inutile e, inoltre, rappresenta un ulteriore vincolo per il lago. I dirigenti del consorzio farebbero meglio ad attenersi al saggio detto “conservare il troppo per il poco” derivando dalle piene del Tagliamento più acqua possibile e “conservarla” nei propri canali e in idonei avvallamenti del territorio servito per utilizzarla nella siccità contribuendo così anche alla salvaguardia di Latisana.
Gli avversari del bypass difendono così anche gli interessi del gestore lombardo a2a della centrale di Somplago, che potrà continuare a scaricare le sue acque gelide, torbide e fangose nel lago.
Il presidente e gli assessori regionali, in particolare quello alla difesa dell’ambiente e all’energia, i consiglieri regionali e i funzionari dirigenti non siano ricordati come coloro che hanno lasciato alle future generazioni il lago ridotto a una palude.
Trovino invece il buon senso di considerare che il lago e la sua valle hanno già subìto troppi errori e orrori: la costruzione della centrale, lo scarico dello smarino di scavo delle gallerie versato per risparmiare nella parte più pescosa del lago, una rete di elettrodotti che attraversano la valle in lungo e in largo, l’oleodotto SIOT con la sua stazione di pompaggio e enorme serbatoio sulla riva nord, l’autostrada con un mastodontico viadotto sopra il lago e il borgo di Somplago con tutto ciò che ne consegue.
Noi che ci battiamo per la rinaturalizzazione del lago mediante un serio e vero bypass, seguiamo con attenzione le posizioni assunte dai responsabili regionali e continuamo a informare e mobilitare la popolazione della Val del Lago e non solo, convinti che il lago sia una risorsa determinante per uno sviluppo della sua valle.

FRANCESCHINO BARAZZUTTI
CLAUDIO POLANO