I Comitati di Gemona “pressano” la Giunta Fedriga: «Stop immediato alla riforma sanitaria»
“Il Governo regionale presieduto dal Presidente Fedriga, con specifica delibera giuntale, imponga ufficialmente lo stop della iniqua riforma sanitaria Serracchiani-Telesca e non riconfermi nessuno dell’attuale dirigenza sanitaria che in qualche modo la possa rappresentare e proseguire nella sua applicazione”. La richiesta proviene dai Comitati gemonesi a difesa del San Michele che, rilevando come la stessa riforma “venga portata avanti indisturbatamente dalla Azienda sanitaria n.3 a Gemona”, invita a “non riconfermare alla scadenza del suo mandato il suo Direttore Generale Pier Paolo Benetollo”.
I comitati chiedono ufficialmente le sue dimissioni e quelle dei suoi stretti collaboratori, “che tranquillamente continuano nella riconversione dell’unico Ospedale antisismico della Regione, in poliambulatorio/cronicario, con scelte assolutamente incomprensibili ed anti-economiche, creando moltissimi disagi all’utenza specialmente anziana. Questo anche per il fatto che la nuova Azienda sanitaria n.3, da alcuni anni, ha visto un deficit milionario nel proprio bilancio – fanno ancora notare dal Comitato -. Dovranno essere fermate inoltre le dismissioni di alcuni importanti funzioni, come la somministrazione della chemioterapia, che ormai si effettua nell’Alto Friuli solo a Tolmezzo creando forti disagi nei pazienti oncologici del Gemonese. Inoltre non si dimentichi che il Pronto Soccorso di Gemona, con relativa ADE è stato declassato in Punto di Primo Intervento”.
“Questa squalificazione “tecnica” portata avanti con l’avallo della ex Giunta regionale Serracchiani – secondo i comitati – aveva il preciso obiettivo di togliere “artificiosamente” la qualifica di “Ospedale” al loro nosocomio, al fine di privarlo ingiustamente di importanti finanziamenti per la sanità locale, destinandoli altrove, impoverendo sanitariamente un vasto territorio”. Prendono poi atto che in questi giorni “la Corte dei Conti ha demolito tecnicamente e dettagliatamente sia sotto un profilo organizzativo che economico la riforma, evidenziandone le numerose criticità in un dossier di ben 140 pagine, molte delle quali già segnalate in passato dai comitati, da cittadini e professionisti, anche sulla stampa locale e nazionale. Evidentemente anche gli esposti dei comitati gemonesi hanno sortito un risultato, in particolare nel settore urgenze/emergenze”.
I comitati hanno chiesto un incontro urgente con l’Amministrazione comunale per concordare, “con spirito di leale e proficua collaborazione”, una comune strategia alla luce di ciò che stanno già facendo a Gorizia, Monfalcone e Latisana. Così come chiederanno un incontro all’Assessore alla Sanità Riccardi: “Siamo però preoccupati che la prossima progettazione della nuova Riforma sanitaria del centro-destra, secondo voci di corridoio, possa essere affidata a un ristretto gruppo di lavoro che in qualche modo richiami in vita la ormai defunta e ampiamente contestata riforma “Fasola”. Non si chiedono miracoli o regali da nessuno – concludono -. Si pretende, come sempre, che venga garantito il legittimo diritto di avere un’Ospedale, degno di questo nome. Se nel nostro caso, non ci saranno precisi segnali di inversione dell’attuale situazione, evidentemente non faremo mancare la nostra voce contraria a riguardo, in tutte le sedi e in tutti i modi democratici. La politica regionale ha promesso che ascolterà i cittadini e i professionisti”.