I giovani verso il lavoro, giovedì 7 marzo a Gemona il secondo incontro
Un articolato raffronto tra il presente, connotato da una grande complessità, e il passato, caratterizzato «da un quadro definito, da una traiettoria di vita semplice e scandita da alcuni riti di passaggio – servizio militare, lavoro, matrimonio, figli, pensione –, ora scomparsi», ha aperto il primo dei due seminari «La scelta giusta! Accompagnare i giovani al lavoro», tenutosi giovedì 28 febbraio 2019 presso la sala riunioni del Servizio sociale di Gemona del Friuli .
Di fronte a un uditorio composto da genitori, amministratori, volontari e operatori, Stefano Carbone, psicologo di comunità ed esperto di politiche giovanili, ha illustrato le insidie che la società attuale riserva alle nuove generazioni: l’idea di un futuro non più percepito come opportunità, ma come minaccia; una grande complessità dettata da possibilità infinite che rendono difficile scegliere e che, qualora una decisione venga presa, costringono a fare i conti con il timore di aver lasciato da parte altre valide opportunità; identità e appartenenze sempre più liquide; la convinzione di fondo che il meglio debba ancora venire.
La lista di Carbone non è finita. Alle criticità sopra elencate si uniscono un senso di comunità in rapida evaporazione e le difficoltà di dialogo tra giovani e adulti. Questi ultimi, nel ruolo di genitori, sembrano nutrire aspettative infinite nei confronti dei figli, ritenuti, fin dalla nascita, dei “figli di talento”, con la conseguenza che in preadolescenza, nel momento dello “scontro” con la realtà, i ragazzi si rendono conto di non essere all’altezza delle aspettative degli adulti e si trovano pervasi da una sensazione di vergogna e di inadeguatezza che può portare, nelle situazioni più critiche, a depressione e dipendenze.
Cosa si può fare di fronte a questo scenario? Carbone invita a non abbattersi, sottolineando che molto può essere fatto.
Gli adulti possono aiutare i giovani ad accrescere le proprie competenze trasversali (autocoscienza, gestione delle emozioni e dello stress, senso critico, capacità di prendere decisioni e di risolvere problemi, comunicazione efficace, empatia, ecc.), indispensabili per destreggiarsi ed essere efficaci in ambito lavorativo e nella vita di tutti i giorni.
Sempre agli adulti spetta fare proposte allettanti per i giovani, aiutandoli a individuare e alimentare il proprio desiderio per il futuro, attivando tavoli educativi allo scopo di coinvolgere la comunità e gli stessi giovani, anche quelli “nascosti”, e di costruire una rosa di esperienze concrete che consenta loro di sperimentarsi in contesti protetti in cui poter sbagliare e saggiare piccoli successi, in cui diventare più responsabili e abituarsi a risolvere con autonomia e creatività piccoli problemi. A tal fine il volontariato si configura come un valido campo di prova.
Carbone ha concluso il suo intervento con un’affermazione forte ma illuminante per chi vuole realmente spendersi per le generazioni più giovani: «Se gli adulti avessero l’onestà di dire che stanno lasciando ai giovani un mondo non bello e si confrontassero con loro per migliorare le cose, tutto sarebbe differente. È importante ripensare assieme al lavoro e alla comunità con un gesto di umiltà da parte degli adulti e con il coraggio di ammettere: “Non so come andrà a finire, ma sono onesto e ti accompagnerò in questo percorso”».
Il secondo appuntamento condotto da Alessandro Russo, ricercatore di IRES FVG, e Paola Di Pauli, esperta di orientamento e della valorizzazione delle risorse umane di IRES FVG, incentrato sui temi del mercato del lavoro 4.0 e dell’accompagnamento dei giovani nella definizione di un proprio futuro professionale è previsto per giovedì 7 marzo, alle ore 17.30 presso la sala riunioni del Servizio sociale a Gemona del Friuli. L’ingresso è libero.
I seminari sono promossi dal Servizio sociale dei Comuni dell’ambito territoriale del Gemonese e del Canal del Ferro-Val Canale e da IRES FVG Impresa sociale.