VIDEO – I manifesti dei film di Pasolini in mostra a Gemona
Nell’anno del centenario in cui a Pier Paolo Pasolini sono stati dedicati eventi e mostre in tutta Italia e all’estero, finora non gli era stato reso omaggio con una esposizione completa di manifesti dei suoi film. A questa lacuna pongono rimedio il Comune di Gemona e la Cineteca del Friuli con la mostra “PPP 100. Il cinema di Pasolini visto dai manifesti” in programma dal 17 dicembre (inaugurazione alle ore 11) al 10 aprile 2023, con apertura il sabato e la domenica (orari: 10-12.30, 14.30-18; ingresso libero) più un calendario di aperture straordinarie durante le festività.
“In continuità con le manifestazioni di carattere culturale che hanno visto come protagonista il Castello di Gemona negli ultimi anni – afferma il Sindaco Roberto Revelant -, questa amministrazione è felice di proseguire nell’opera di valorizzazione della prestigiosa sede espositiva delle sue ex carceri con la realizzazione di una nuova mostra di alto profilo che auspichiamo replichi il successo riscosso da quelle dedicate al Friuli al tempo di Leonardo da Vinci e a Padre Basilio Brollo. Non posso quindi non ringraziare la Cineteca del Friuli per l’importante collaborazione prestata e la nostra Regione per il fondamentale contributo dimostrato in questi anni sia a sostegno del nostro sistema culturale sia dell’intera città”.
“Il fatto – sottolinea l’assessore alla cultura Flavia Virilli – di poter presentare al grande pubblico gli originali dei manifesti pubblicitari dei film di Pier Paolo Pasolini dal Fondo Gianni Da Campo della Cineteca del Friuli, insieme ad altri materiali di proprietà della Cineteca stessa, di Cinemazero di Pordenone, della Sartoria Tirelli di Roma e del George Eastman Museum di Rochester (NY) è un’opportunità unica per la nostra città di valorizzare i preziosi archivi della Cineteca oltre a rappresentare un modo significativo con il quale ricordare l’emblematica e dibattuta figura di Pasolini nel centenario della sua nascita. Questa mostra è, inoltre, inserita nel più ampio progetto “Pasolini e l’arte del manifesto cinematografico. Dal Friuli alla Cinecittà di Peressutti…e oltre” che ci ha visto e ci vedrà collaborare con partner di rilevo nazionale e internazionale: un’ulteriore occasione per Gemona di far conoscere la sua storia e i tesori che essa custodisce. Mi unisco quindi ai ringraziamenti del Sindaco a tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere in questo cambio di passo per la cultura gemonese – Regione, struttura comunale e associazioni in primis – certa che sia fondamentale offrire a chi vive e arriva a Gemona strumenti e occasioni sempre più efficaci per conoscere e promuovere un territorio di indiscusso valore”.
“L’anno del centenario, in cui sono stati dedicati eventi e mostre a Pier Paolo Pasolini, si chiude in bellezza con un’iniziativa organizzata dalla Cineteca del Friuli e dal Comune di Gemona del Friuli – dice l‘assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli -. L’Amministrazione comunale è stata capace di interpretare i percorsi tematici in maniera suggestiva: lo ha fatto l’anno scorso celebrando i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e oggi con Pasolini. La risposta ricevuta dal territorio regionale per ricordare uno dei maggiori protagonisti della cultura italiana del Novecento è stata ampia grazie al contributo di idee e proposte di tanti soggetti di produzione culturale, delle associazioni e delle Amministrazioni del Friuli Venezia Giulia. Maggiori sono i soggetti che operano assieme e più impattante è il risultato che si raggiunge; l’interazione e l’integrazione di esperienze diverse porta sempre ricadute positive”. Un passaggio dell’intervento dell’assessore regionale ha riguardato la location che ospiterà l’esposizione, il castello di Gemona del Friuli, “che, ancora una volta, grazie alla Cineteca che collabora con la città, verrà valorizzato”. Gibelli nel ricordare il coinvolgimento nella mostra di un artista del nostro territorio, il fumettista pordenonese Emanuele Barison che ha realizzato un’immagine-icona degli eventi pasoliniani per la mostra gemonese, ha sottolineato la crescita del PAff! (Palazzo arti fumetto Friuli), straordinaria realtà del territorio.
L’esponente dell’Esecutivo non ha mancato poi di evidenziare come le collaborazioni aiutino a superare i campanilismi anche culturali, conferendo ai progetti la possibilità di avere un’ ulteriore visibilità. Si tratta, secondo Virilli, di un’opportunità unica per la città di valorizzare i preziosi archivi della Cineteca e rappresentare la figura di Pasolini, proprio nel centenario della sua nascita.
La mostra “PPP 100. Il cinema di Pasolini visto dai manifesti”, curata da Luciano De Giusti e Piero Colussi con l’allestimento di Nicole Pravisani e Ivan Marin, presenta manifesti in vario formato e fotobuste di tutti i film diretti da Pier Paolo Pasolini e di quelli a cui partecipò in qualità di sceneggiatore, autore dei dialoghi o interprete. I manifesti, tutti originali e in molti casi restaurati per l’occasione dal Centro Studi e Restauro di Gorizia con il contributo della Fondazione Friuli, provengono dagli archivi della Cineteca del Friuli e per la maggior parte fanno riferimento all’importante acquisizione del Fondo Gianni Da Campo, regista, storico e collezionista veneziano scomparso nel 2014. A questi si aggiungono alcuni soggetti forniti da Cinemazero e delle riproduzioni digitali di manifesti di film di Pasolini distribuiti sul mercato estero e conservati al George Eastman Museum, il più antico museo dedicato alla fotografia e uno dei più antichi archivi cinematografici al mondo.
La mostra si sviluppa sui quattro piani delle ex carceri del Castello di Gemona seguendo in ordine cronologico l’attività di sceneggiatore, fin da La donna del fiume di Mario Soldati nel 1955, e la filmografia di Pasolini, dal suo debutto alla regia con Accattone nel 1961 alla sua ultima opera cinematografica, Salò o le 120 giornate di Sodoma, del 1975, e comprende tutti i lungometraggi e i corti dei film a episodi.
Tra gli altri importanti cimeli che arricchiscono l’esposizione segnaliamo uno dei costumi originali disegnati dal grande costumista premio Oscar Piero Tosi e indossati da Maria Callas nel film Medea, girato in parte nella laguna di Grado; una delle collane indossate sempre dalla Callas in Medea e il costume di Totò nel film Che cosa sono le nuvole?. Tutti i costumi esposti sono stati concessi dalla storica Sartoria Tirelli.
La mostra ci porta in un’epoca d’oro del cinema italiano dominato da grandi figure d’autori ma anche da una ricchezza produttiva di cinema commerciale, e a un tempo in cui la promozione di un film era affidata alla forza evocativa delle immagini riprodotte nei manifesti. Queste immagini erano opera di grandi illustratori professionisti e di fotografi specializzati nelle foto di scena ma talvolta anche di artisti prestati alla cartellonistica come il caso di Carlo Levi, Corrado Cagli, Mino Maccari, Anna Salvatore, ognuno dei quali realizzò un manifesto in occasione della presentazione di Accattone alla Mostra del Cinema di Venezia del 1961.
Al progetto generale “Pasolini e l’arte del manifesto cinematografico. Dal Friuli alla Cinecittà di Peressutti…e oltre”, al quale fa capo questa manifestazione espositiva, partecipano, oltre ai soggetti già citati, anche: Cinecittà, il cui progettista, insieme a Gino Roncoroni, è stato l’illustre architetto gemonese Gino Peressutti (del quale si è già parlato a Gemona e che sarà protagonista a Roma di una conferenza e una visita guidata a tema proprio tra le strutture da lui progettate); la Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo; il Comune di Gorizia, il Comune di Artegna – che nel suo castello metterà in mostra le opere che Mario Micossi ha dedicato alla Versuta della gioventù pasoliniana -; il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, presente nella mostra di Gemona con una selezione di rari materiali video conservati nel suo archivio; l’associazione culturale Maravee che curerà l’evento inaugurale; l’Isis Magrini-Marchetti di Gemona; il Gruppo Fotografico Gemonese e la pro loco Pro Glemona.Ulteriori informazioni su visitgemona.com e su www.cinetecadelfriuli.org.