I tecnici del Soccorso Alpino si formano sulle vertiginose pareti delle Alpi Giulie
Modulo “grandi pareti”: è così che si chiama uno degli importanti passaggi nella formazione dei tecnici TeSA (Tecnico Soccorso Alpino), in grado di condurre i soccorritori a risolvere interventi di soccorso in ambienti particolarmente severi e isolati, dove le operazioni comportano lunghe esposizioni in pareti di una certa grandezza.
Sabato 16 settembre, nel grandioso scenario delle Alpi Giulie, sulle pareti settentrionali della Cima di Riofreddo, undici uomini del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giuliai cui quattro istruttori e sette allievi, hanno sperimentato le diverse modalità di avanzata verticale.
Hanno messo in pratica tutte le tecniche di calata, i vari assetti della barella, i sistemi di passaggio dei nodi e le riprese di calata per essere in grado di affrontare qualunque situazione di soccorso in ambienti così importanti.
L’elicottero della Protezione Civile ha trasportato tutti in quota sulla Cengia degli Dei e da quel punto sono iniziate le operazioni, scendendo per 650 metri di dislivello prima lungo un tratto dello Spigolo di Emilio Comici, dove si affronta anche roccia non solidissima, e poi attraverso la via Cavalcata delle Valchirie aperta da Roberto Mazzilis, con roccia molto compatta e sicura.