Il Bearzi investe sui giovani e sulle loro “promesse scritte sulla pelle”
Da sempre attento alla realtà giovanile, l’Istituto Salesiano Bearzi di Udine presenta al pubblico il suo nuovo progetto musicale denominato “Le promesse che ho scritto sulla pelle”, un brano nato con lo scopo di raccontare il mondo dei giovani attraverso i giovani stessi.
Al centro del progetto ci sono infatti i pensieri degli studenti di cinque classi delle scuole superiori del Bearzi che, guidati dai loro insegnanti, hanno condiviso le loro preoccupazioni sulla vita, sulle loro scelte ed in generale sul loro futuro, timori e domande che ovviamente sono amplificati in questo particolare momento storico e ai quali la DAD, la didattica a distanza, non offre di certo facili risposte ed adeguato supporto.
“Chi l’ha detto che la strada è facile?”:inizia proprio così la canzone “Le promesse che ho scritto sulla pelle”, che prosegue tra le mura della “mia stanza” trasformata in questi tempi “nel mio grande universo”, dove i giovani si chiedono “come faccio a cercare un senso”.
Dopotutto, adesso basta “una felpa che mi protegga da tutti i miei guai” e un’“antenna per amplificare il Wi-Fi”, e poi tutto sembra funzionare. I giovani possono però ancora contare su chi si accosta a loro aiutandoli a capire che ognuno di loro ha “un’anima enorme” e che “su questo palco” i veri attori sono proprio loro. “Credere che tutto sia possibile anche quando è incomprensibile”, infatti, non è solo il ritornello della canzone, ma anche il messaggio di speranza che questo brano vuole portare a tutti i ragazzi.
Già disponibile in rete con un videoclip, il brano non coinvolge però soltanto i giovani, ma anche diversi talenti musicali attivi in alcune case salesiane del Triveneto, a partire dall’autore del brano, il rapper Proph (Alberto Boldrini, docente al collegio salesiano Astori di Mogliano Veneto), che lo ha cantato assieme a Caterina Cesca (maestra all’Istituto Bearzi), per arrivare poi al chitarrista Gianni Montagner (volontario all’oratorio don Bosco di San Donà) e al produttore della canzone Simone Rizzi (formatore al CFP Bearzi di Udine), che vi ha suonato anche il basso.