Il canale scolmatore del torrente Corno compie 20 anni
“E’ un momento importante per comprendere l’efficacia degli interventi realizzati negli ultimi anni per scongiurare drammatiche alluvioni. Ma anche l’occasione per guardare al futuro e capire quali azioni intraprendere, a garanzia di una maggiore protezione del nostro territorio e di chi vi abita”. Così il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, al convegno promosso a Rive d’Arcano dal Consorzio di bonifica della pianura friulana a vent’anni esatti dell’entrata in funzione del canale scolmatore del torrente Corno. Era il 31 ottobre del 2004. L’infrastruttura era appena stata ultimata e sul territorio si abbattè una forte ondata di maltempo. Entrò subito in funzione evitando più volte, anche negli anni successivi, allagamenti che avrebbero messo a dura prova un’area vastissima: San Daniele del Friuli, Rive d’Arcano e giù a valle, fino a Codroipo e Varmo.
“Quest’opera, ma anche altri interventi realizzati ad esempio sulle arginature dei corsi d’acqua, uniti alla costante manutenzione – ha spiegato Bordin -, testimoniano come la Regione abbia investito in modo saggio ed efficace sulla riduzione del rischio idrogeologico. Ma gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti, anche alle nostre latitudini, e proprio per questo è necessaria un’attenta programmazione degli interventi da realizzare. Dobbiamo essere tutti uniti, oggettivi e concreti, per preparare il territorio ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico”.
“Tra le azioni in programma, c’è il canale scolmatore Cormor-Torre, che in caso di precipitazioni molto intense convoglierebbe le acque del Cormor dalla zona di Tricesimo fino a Salt di Povoletto. Un’opera molto simile a quella che proprio oggi compie 20 anni. La Regione ha già ottenuto un finanziamento di 80 milioni per le opere preliminari (ovvero la sistemazione della parte terminale dell’asta del Torre-Isonzo)”, fa sapere Bordin. Il suo auspicio è che “attraverso un intervento del Governo, si possano ottenere anche i fondi necessari, circa 140 milioni, per la realizzazione del canale vero e proprio, così da mettere in sicurezza un’altra vasta area del Friuli Venezia Giulia”.
Messaggio recepito dalla viceministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, presente all’incontro assieme ad una nutrita rappresentanza di sindaci e consiglieri regionali: Manuela Celotti, Massimo Moretuzzo, Roberto Novelli, Edy Morandini e Moreno Lirutti. Inoltre Marina Colaizzi, segretario dell’Autorità di bacino Alpi Orientali, e i vertici del Consorzio di bonifica, presieduto da Rosanna Clocchiatti. “Colgo questa occasione – ha concluso Bordin – per ringraziare il Consorzio di bonifica della pianura friulana e gli altri enti che sono attuatori concreti dei lavori finanziati dalla Regione, nonché preziosi interlocutori per l’individuazione degli interventi necessari a garantire una maggiore sicurezza dei territori e dei cittadini”.