Il Consiglio comunale di Tolmezzo dice no alla Cantore per la quarantena dei migranti
Il Consiglio comunale di Tolmezzo ha detto no, compatto all’unanimità, all’utilizzo della ex caserma Cantore come luogo per le quarantene dei cittadini extracomunitari, soluzione che era stata avanzata dal Prefetto di Udine, che ipotizzava di collocarne fino a 160 in tenda.
Il no è sancito da una mozione condivisa da maggioranza e opposizione dopo che questa aveva ritirato – su proposta della maggioranza – una propria mozione sul tema.
“Arriviamo a questa mozione – commenta il sindaco Francesco Brollo – dopo un percorso che ci coinvolge da alcune settimane, in particolare trova qui compimento la volontà manifestata al Prefetto di Udine lo scorso giovedì 27 agosto di produrre un documento scritto unitario”.
Il primo cittadino ha espresso soddisfazione per il documento durante l’intervento in apertura del consiglio comunale (convocato appositamente su input della maggioranza con proposta di rinuncia al gettone ed avente solo questo punto all’ordine del giorno) perché “Dalla prima comunicazione ufficiale che ho trasmesso al Prefetto, il 24 agosto appunto, nella quale formalizzavo la contrarietà alla individuazione della ex caserma Cantore quale luogo per la quarantena dei cittadini extracomunitari, mi sono reso attivo promotore di una ampia e condivisa partecipazione di questa assemblea alla interlocuzione col rappresentante governativo del territorio, qual è il Prefetto, proprio chiedendo fermamente l’audizione dei rappresentanti di questa assemblea”.
La mozione approvata in Consiglio esprime “La convinta contrarietà alla ipotizzata realizzazione di un centro di quarantena per cittadini extra-comunitari all’interno dell’ex caserma Cantore” e conferisce al sindaco mandato “di procedere con tutte le necessarie iniziative per chiedere la sospensione di tutti i provvedimenti che riguardano la destinazione della ex caserma Cantore quale centro di quarantena per cittadini extra-comunitari”, con l’indicazione di “trasmettere il presente Ordine del Giorno a tutti i Comuni della Carnia con l’invito di approvarlo nelle rispettive sedi municipali nel più breve tempo possibile”.
La contrarietà, ha detto il sindaco Brollo in Consiglio, “si motiva con le molteplici ragioni riportate in premessa in questo documento, per la redazione del quale ringrazio tutti coloro che ne hanno curato la stesura. Una stesura che tiene conto di più testi, da quello prodotto dalla consigliera D’Orlando a quello della capogruppo Scarsini, alla mozione con primo firmatario Bonanni, testi ai quali ha saputo dare sapiente sintesi la vice sindaco De Martino che ringrazio, così come ringrazio i capigruppo gli assessori e i consiglieri, che a tale documento hanno offerto importanti apporti”.
Brollo ricorda come Tolmezzo sia “una comunità che pratica ed ha ben presenti i valori del rispetto della persona umana in tutta la sua dignità, come dimostra l’attivazione da tre anni del progetto Sprar o, di recente, l’approvazione della Cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Lilliana Segre, promossa dal capogruppo della Lega Rinoldo”
“Proprio perché siamo una comunità che “resta umana” in ogni frangente – spiega Brollo – riteniamo lesiva della dignità umana la soluzione prospettata dal Prefetto, così come riteniamo sleale il comportamento dello nostro partner, lo Stato, che da tre anni è nostro “compagno di viaggio” nella gestione del Progetto Sprar per l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati e di colpo impone una scelta così impattante sul territorio, così inidonea alla tutela della dignità delle persone, alla sicurezza e infine beffardo se si pensa al luogo, quella ex caserma Cantore, sempre negataci e ora improvvisamente ridiventata così importante alla bisogna dello Stato, quello Stato che a più riprese ha tolto a questo territorio e se ne ricorda quando gli serve”.