Il CSM e quel disagio che scatta già ad 11 anni
di DAVID ZANIRATO
Se serve un consiglio od un aiuto ci sono sempre, sia di giorno che di notte, da quattro anni ormai. Si trovano ad affrontare situazione sempre più complesse e delicate, con un sentito e preoccupante aumento di quelle legate al disagio giovanile (in alcuni casi ormai si parte già dall’età preadolescenziale, 11-12 anni, con i primi contatti con droga e alcol). E poi ancora prioritario il loro impegno per implementano il più possibile i percorsi riabilitativi e di reinserimento sociale e lavorativo contro le situazioni di deriva.
Stiamo parlando degli operatori e delle operatrici del Centro di Salute Mentale di Tolmezzo che giovedì hanno festeggiato i 4 anni dall’apertura sulle 24 ore del centro. Una festa che ha visto partecipi ospiti e loro familiari, associazioni e istituzioni (presenti il sindaco di Tolmezzo Brollo e l’assessore Gallizia) perché col passare degli anni questa struttura (che fa capo al Dipartimento di Salute mentale dell’AAS n.3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, guidata dal dottor Mauro Asquini) si è saputa conquistare un apprezzamento ed un riconoscimento di primissimo piano a livello regionale, tessendo reti importanti e dando vita ad innovazioni, come Centro diurno dell’ex Stazione ferroviaria di Tolmezzo, unico caso in regione, o la neonata associazione “A 360°”, raccontataci in questa intervista.
Sono circa 600 le persone che in un anno vengono seguite dal CSM carnico (in collaborazione pure con gli altri dipartimenti dell’AAS), oltre alle 6 persone ospiti presso la struttura di Via Bonanni e le altre 7 in quella di Arta Terme dove si costruiscono percorsi riabilitativi per le fasi post acute.
L’INTERVISTA A TIZIANA GON, RESPONSABILE DEL CENTRO
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Vi ricordiamo che questo sabato 10 ottobre, in occasione della Giornata mondiale per la Salute Mentale, a Tolmezzo è in programma una tavola rotonda promossa dall’ATSaM, dalle ore 17 al Centro servizi museali.