Il gruppo Salviamo i sentieri CAI 227 e 228 replica ai sindaci di Rigolato e Prato Carnico
In riferimento all’articolo pubblicato ieri, proponiamo la risposta alla lettera dei sindaci di Rigolato e Prato Carnico a firma del Gruppo Salviamo i sentieri CAI 227 e 228.
Ormai da un anno stiamo chiedendo risposte alle nostre osservazioni tecniche che evidenziano le gravi criticità dell’opera anche dal punto di vista della sicurezza pubblica oltre che dei costi di manutenzione futuri, insostenibili per piccole amministrazioni. Anche tale ultima risposta, firmata solo dal Sindaco di Prato Carnico e da quello di Rigolato, conferma come essi abbiano ulteriormente perduto l’occasione di fornirci le risposte tecniche dovute, ignorando completamente anche gli ultimi gravi eventi naturali (distacchi dal Monte Pleros) che hanno interessato l’area della costruenda camionabile di primo livello tra Malga Tuglia ed il Rifugio Chiampizzulon. Se la strada fosse stata in fase di realizzazione con maestranze presenti in cantiere oppure si fosse trovato qualcuno a transitarvi oggi parleremmo di tragedie. Pare che questo aspetto non venga minimamente considerato dai due sindaci Gonano e D’Andrea, che sembrano invece piuttosto ammaliati da un possibile uso turistico della strada, impossibile invece alla luce del parere del Servizio Geologico Regionale del 22.07.20 che ammette solo l’uso forestale, boschivo e agrario.
Di certo il tono vittimistico e il richiamo al processo democratico da parte di tali amministratori è più un esercizio di stile che una realtà. Averci additati come “visitors del weekend con magliette griffate” e per di più “perdigiorno” non è un bell’esempio di rispetto verso i cittadini elettori, i quali hanno mantenuto una condotta sempre responsabile e confinata entro quello che anche la nostra Carta costituzionale tutela, cioè il diritto di critica e di espressione.
Inoltre le mancate risposte ad oggi nel merito delle problematiche tecniche sollevate manifestano il totale rifiuto di una serena contrapposizione dialettica nel rispetto del processo democratico. In considerazione invece dei recenti eventi (frana sul tratto Cima Sappada – Tuglia, cedimento della camionabile a Sostasio e distacco di massi dal Monte Pleros con travolgimento del sentiero), sarebbe più consono, da parte degli Amministratori, fermarsi, approfondire la situazione e aprire un confronto per una soluzione condivisa.
Ma come si sa, la speranza è l’ultima a morire, e dunque, restando sempre disponibili ad un dialogo costruttivo, ci attendiamo risposte tecniche nel merito che provino che l’opera oltre che sicura, non sarà foriera di costosissime, e dunque insostenibili, opere di manutenzione e assolverà solo alle funzioni per le quali è stata autorizzata sulla base per altro di una perizia geologica di progetto errata.
Su tale ultimo punto ribadiamo ulteriormente che la camionabile di primo livello della larghezza di 3,50 m oltre 0,5 m di banchina per lato (questa la definizione e le caratteristiche tecniche di cui all’all. 1 del Decreto del Presidente della Regione 28 dicembre 2012, n. 0274) sarebbe utilizzabile in base al richiamato parere regionale, solo per finalità forestale, boschivo e agrario. Ebbene, nell’area percorsa dal sentiero CAI 227 non ci sono né boschi da sfruttare né attività agricole. Le attività di Malga Tuglia e del Rifugio Chiampizzulon sono già collegate da diverse strade forestali esistenti.
GRUPPO SALVIAMO I SENTIERI CAI 227 e 228