Il Lunari 2024 dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese è dedicato ai segni devozionali
Da sempre l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese presta un’attenzione particolare a quello che viene definito “patrimonio minore”, ovvero i beni e le opere che punteggiano il territorio e che sono espressione della comunità, della sua cultura, del suo modo di manifestarsi.
Questo patrimonio ogni anno trova legittimazione nelle pagine del lunario che l’Ecomuseo confeziona: il lunari 2024 è dedicato ai segni devozionali, come le ancone, i capitelli votivi, i crocifissi, gli affreschi murari, ancora presenti lungo le strade, ai bivi, sulle facciate delle case.
Il calendario verrà presentato sabato 16 dicembre alle 17 nel LAB terremoto in piazza Municipio 5 a Gemona del Friuli. Le foto come da tradizione sono di Graziano Soravito, che si è impegnato in una capillare e appassionata ricerca dei vari segni della fede distribuiti sul territorio gemonese.
Ancone e crocifissi facevano parte del paesaggio delle campagne e dei paesi, erano espressione di quella civiltà contadina che riservava un posto privilegiato alle manifestazioni di Dio, a chi lo rappresentava, alle cerimonie che lo richiamavano. Poteva trattarsi di un ex voto per uno scampato pericolo, essere meta della celebrazione delle rogazioni, porsi come luogo di preghiera dove la comunità si ritrovava per recitare il rosario o celebrare una messa. Di tutte le ancone inserite nel lunario si raccontano la storia e le vicende che le hanno segnate. Alcuni dipinti sono opera di pittori locali di un certo nome e conservano ancora la memoria del committente, un altro criterio alla base della scelta è stata l’esigenza di rappresentare la pluralità dei segni devozionali, quali capitelli, nicchie, affreschi murari, croci, eccetera.
(in copertina il Crist de Cjartere a Osoppo)