Il Peperoncino Carnia sugli schermi di Striscia la Notizia
Sugli schermi del Tg satirico di Antonio Ricci andato in onda ieri sera su Canale 5 è andato in onda un servizio eccezionale sulla storia del Peperoncino Carnia per la rubrica “Paesi e Paesaggi” di Davide Rampello che già nel recente passato aveva fatto visita a queste terre parlando della lavorazione del latte e della storia dei formaggi di Sante Rugo.
Stavolta invece i due protagonisti sono Marco Cattarinussi e Pietro De Crignis che da una decina d’anni si sono dedicati alla coltivazione del peperoncino tra i campi di Caneva di Tolmezzo. “Una storia unica, un sogno ed una sfida in una terra aspra e remota” l’ha definita l’autore del servizio, girato appunto tra Tolmezzo e Verzegnis.
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I PRECEDENTI
Peperoncino Carnia, non è solo un marchio che ha inventato dal nulla una nicchia produttiva molto interessante diventata a far parte dei nuovi sapori della cucina carnica. Peperoncino Carnia è anche solidarietà cooperazione, innovazione dei sapori. Pietro De Crignis e Marco Cattarinussi nel 2013 sono partiti alla volta del Mozambico a sostegno del progetto “Kapezulu piri-piri la solidarietà si fa piccante” di Time For Africa, associazione di solidarietà e cooperazione internazionale, attiva dal 2005 nel territorio regionale.
Obiettivo del progetto, cofinanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso la Legge 19/2000 di cooperazione internazionale è quello di sviluppare piccole economie di villaggio attraverso la valorizzazione delle risorse locali. Il peperoncino piccante, in questo caso è una delle risorse locali da tradurre in realtà economica e contribuire, in questo modo, allo sviluppo della comunità locale e della cooperativa di donne costituita allo scopo. All’iniziativa aderirono al tempo su spinta del Circolo dei Sardi di Tolmezzo, l’amministrazione comunale, la Nuova Pro Loco, l’Ana, la Consulta Giovani, il Circolo Diurno Anziani.
La qualità del piri-piri, così viene chiamato il peperoncino in Mozambico, è della qualità Malagueta varietà del Capsicum Frutescens molto utilizzato nella cucina locale. Fino a qualche anno fa, la coltivazione di questo alimento complementare era di tipo famigliare con un consumo circoscritto, mentre ora ci sono i presupposti per valorizzare la produzione su larga scala – tante le richieste di esportazione – con conseguenti benefici economici e sociali per i produttori e le comunità.
Da qui la richiesta della cooperativa di donne di Mabilibili di un sostegno con lo scopo di migliorare la produzione e organizzare la commercializzazione. Pietro e Marco per quattro mesi, hanno vissuto assieme alla comunità rurale dell’estremo sud del Mozambico, affiancando i contadini nella pratica e nell’interscambio di esperienze e conoscenze per valorizzare ed estendere la produzione del peperoncino piccante utile anche a favorire lo sviluppo dell’economia di quei villaggi, estremamente poveri.
Nell’occasione della presentazione dell’iniziativa si era parlato anche della possibilità di iniziative di partenariato, eventi di scambi culturali ed esperienze di volontariato in Africa per i ragazzi delle scuole cittadine oltre all’idea di ottenere la De.Co sul prodotto del Peperoncino Carnia, ovvero la Denominazione Comunale di Origine, per poi coinvolgere l’amministrazione comunale al fine di valorizzare il peperoncino e renderlo un simbolo della città.