Il progetto Casamia chiude con il concerto di Elsa Martin a Paluzza
La cultura e la musica sono stati ancora una volta gli strumenti per creare relazioni fra i territori della montagna, grazie al coinvolgimento di Comuni, attività economiche e cittadini
Casamia, progetto di residenze artistiche che intende sottolineare quanto la cultura possa essere motore di sviluppo dei territori, si appresta a chiudere con il concerto di Elsa Martin. La cantante, compositrice e performer carnica in questi giorni è in residenza artistica a Paluzza, dove si esibirà sabato 11 dicembre, alle 17, all’Ostarie da Cleve. Un’edizione che arriva dopo un anno di stop a causa della pandemia e che ha saputo portare una ventata di gioia nelle località coinvolte, riuscendo a costruire una grande rete che ha coinvolto Comuni, attività economiche e cittadini! «Questa edizione di Casamia ha fatto un passo avanti nella relazione con il territorio, nella partecipazione degli abitanti. La musica è stata lo strumento con cui innescare dinamiche nuove e ci pare che tutti, a partire dagli artisti, abbiano saputo mettersi in gioco nel modo giusto», ha precisato Francesco Rossi, uno dei responsabili del progetto organizzato dall’associazione Cocula con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Comunità di montagna della Carnia. Della stessa opinione di Rossi anche Ermes De Crignis, presidente della Comunità di Montagna della Carnia: «È stato molto bello ospitare nuovamente Casamia e farlo in maniera diffusa. I cittadini si sono dimostrati parte attiva nell’iniziativa. Gli artisti sono rimasti entusiasti dell’esperienza fatta sui territori. Le attività economiche sono state coinvolte. Progetti come questo sono sempre più importanti per la montagna perciò l’auspicio è che in futuro ci siano ancora molte edizioni di Casamia».
L’edizione 2020 (rimandata di un anno a causa dell’emergenza sanitaria), infatti, si può già definire un successo che ha coinvolto sei comunità e altrettanti artisti. Casamia ha preso il via a novembre a Zovello (Ravascletto), per poi proseguire a Tausia (Treppo-Ligosullo), Trava (Lauco), Viaso (Socchieve), Pesariis (Prato Carnico), e chiuderà, come detto, a Paluzza. Ciascuna delle comunità ha ospitato uno degli artisti (Marco Brosolo, Paolo Forte, Drumlanduo, Tumasch è, ConFusione Duo, Elsa Martin) che dal mercoledì al sabato si sono immersi completamente nella loro musica, lasciandosi contaminare dalle comunità ospitanti e dai territori, con la loro storia e le loro peculiarità. Lo ha spiegato bene Denis Blarasin, assessore al comune di Ravascletto: «Giunti alla fine di questa edizione di Casamia non posso che ritenermi soddisfatto. Credo che quest’anno il progetto abbia davvero avuto una svolta, cominciando a ingranare nel migliore dei modi. Ritengo che un punto importante che ha permesso questo sia l’aver distribuito le residenze sul territorio, non concentrandole come in passato in un unico comune. Questo ha favorito delle connessioni anche fra i territori ospitanti. Azzeccata anche la scelta di puntare sulle piccole frazioni dei paesi, dove spesso si avverte un maggior senso di comunità. Ho avuto il piacere – ha proseguito – di seguire tutte le tappe di Casamia e ho visto le persone attivarsi, entusiaste di accogliere gli artisti, aprendo in alcuni casi anche le porte delle loro case, per offrire un alloggio, un pranzo o una cena.
I musicisti hanno ascoltato le storie e i racconti locali, intrattenendosi al bar fra una chiacchiera e un bicchiere di vino. I feedback sono stati molto positivi, sia da parte degli artisti, molti dei quali vorrebbero ripetere l’esperienza, che dalle persone che hanno collaborato nei vari territori, i gestori dei locali che hanno ospitato i concerti già pensano alla prossima edizione. Tutto questo mi ha convinto ancora di più della bellezza e dell’importanza di questo progetto per le nostre piccole comunità – ha concluso –, un progetto culturale che ha preso anche risvolti di carattere sociale».
CASAMIA – Casamia è un progetto realizzato dall’Associazione Culturale Cocula con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Comunità di montagna della Carnia, in collaborazione Universität für Musik und darstellende Kunst Wien, Circolo Cas’Aupa, Comune di Comeglians, Associazione Culturale Euritmica, Ziqqurat, Menti Libere, Simularte Società Cooperativa, Associazione Culturale Modo. Per l’edizione 2020 hanno collaborato anche Comune di Ravascletto; Albergo Diffuso di Comeglians; Hotel Harry’s di Stella Della Pietra; “921 Zovello” di Jessica Lavina; Volontari di Zovello; Pace Alpina; Cral di Tausia, Circolo Arci Treppo-Ligosullo; Istituto comprensivo Paschini-Matiz di Paluzza; Cooperativa Operaia Familiare SCARL; Osteria al Cral di Federico Durli; Comune di Lauco; Pro-loco Val Pesarina; Residenza Turistico-Alberghiera “Casa Pesarina”; Val Pesarina Osteria Ri-Creativa di Debora Casasola; Albergo Diffuso di Socchieve; Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo; Comune di Socchieve; Ristorante la Baita di Roberto e Cristian Mainardis; Comune di Paluzza; Albergo diffuso “La Marmote”; Ostarie da Cleve gestito da Robert Vanino.