Il sindaco di Paluzza Mentil: «Il traforo di Monte Croce Carnico non è una soluzione praticabile»
“Sarebbe quantomeno opportuno che quando si parla del Passo di Monte Croce Carnico si contatti anche i diretti interessati, ovvero gli amministratori della Valle del Bût, in primis l’Amministrazione Comunale di Paluzza”.
Il tema è quello del traforo di Monte Croce Carnico e le parole sono quelle del sindaco paluzzano Massimo Mentil, secondo il quale questo “è un tema che da troppi anni è utilizzato per propaganda e che ciclicamente viene riproposto. In questo senso non credo che possa essere una soluzione praticabile, che di fatto creerebbe non pochi sconvolgimenti lungo la vallata che le comunità locali non sono disposte ad accettare, sia per quanto riguarda gli interventi di deturpazione dell’ambiente che il traforo prevedrebbe, sia per il tipo di traffico che cambierebbe. Diversa – prosegue Mentil – è la necessità di messa in sicurezza della Ss 52 bis, tema già affrontato dalla giunta regionale Serracchiani che ha permesso lo stanziamento di 63 milioni di euro per risolvere le principali criticità”.
Per quanto riguarda il Passo di Monte Croce Carnico, secondo il primo cittadino di Paluzza “la questione della messa in sicurezza assume ancora maggiore significato, considerando le continue chiusure cui è sottoposto il valico per il pericolo di caduta massi, soprattutto dopo gli eventi alluvionali del 2018. In questo senso va la proposta che presenteremo al Ministro delle Infrastrutture De Micheli. Il principale interesse è quello di agevolare e dare maggiore sicurezza a chi percorre il Passo di Monte Croce, magari accorciandone anche i tempi di percorrenza, senza modificare però la tipologia di traffico. Non vogliamo – conclude Mentil – grandi opere che metterebbero a repentaglio la vita dei piccoli paesi intaccando l’ambiente, principale risorsa del territorio”.