Il tolmezzino Nicola De Prato alla conquista degli States
In questo momento sta preparando un cortometraggio con la regista russa Maria Staroselets-Kalmykova, il progetto è una via di mezzo tra un’installazione artistica ed un concept per uno spettacolo teatrale e verrà girato in parte in piano sequenza. Oltre a questo in cantiere c’è un corto thriller-horror con il regista Dino Sardella.
Sono questi gli attuali banchi di prova di Nicola De Prato, l’aspirante direttore alla fotografia tolmezzino che sta conquistando gli States. Classe 1987, De Prato dal 2017 si è trasferito a Los Angeles per seguire le orme del suo “maestro” Dante Spinotti, la cui “mano” ha dato lustro a grandissimi film divenuti successi mondiali, eccellenza carnica nel mondo.
SBOCCIA L’AMORE
“Tutto iniziò quando con la prima comunione ho ricevuto in regalo la mia prima videocamera. La fortuna probabilmente è stata la possibilità di vivere in paesi molto diversi dall’italia, tra cui Pakistan, India e Cina seguendo il lavoro di mio padre. Vivere realtà così tanto distanti dall’Italia e documentarle con la mia Sony 8mm inizialmente pareva quasi tutto come un gioco ma crescendo mi sono reso conto quanto sia importante far vedere luoghi e raccontare storie di persone in modo da coinvolgere lo spettatore e trasmettergli delle emozioni. Ovviamente, da bambino, non avrei mai pensato che questa passione sarebbe potuta sfociare in una professione.
Mi sono trasferito in Italia, a Tolmezzo, per iniziare le scuole superiori e dopo il diploma ho frequentato un anno all’accademia di recitazione Paolo Grassi di Milano che mi ha fatto capire quasi fin da subito che preferivo stare dall’altra parte della macchina da presa”.
I PRIMI PASSI
“Muovere I primi passi in Friuli non è stato facile ma grazie alla rivoluzione del digitale che ha permesso anche ai piccoli videomakers di potersi esprimere, ho potuto farmi notare nella nostra regione. Ho iniziato con I videoclip musicali, l’etichetta discografica Reddarmy è stata la prima a credere nelle mie potenzialità e per loro ho girato alcuni video musicali tra cui “Normale” dei Madrac in collaborazione con Caparezza.
Probabilmente la vera svolta a livello di visibilità l’ho attenuta quando ho girato il videoclip “Ferragosto“ di Doro Gjat che in questo momento conta più 100 mila visualizzazioni. Il progetto, è stato girato tra la Carnia e Parigi e racconta la storia di una ragazza divisa tra la sua vita nella capitale francese ed I ricordi in Carnia. Fenomeno molto comune tra coloro che emigrano perchè le radici con la propria terra non si scordano mai e, soprattutto dall’estero, si rivalutano in modo positivo. Il Video è stato anche selezionato per partecipare alla MTV New Generation Italiana.
Tra gli altri progetti mi sono poi occupato di raccontare la storia di Pancrazio, calzolaio ed icona tolmezzina, uno degli ultimi di una generazione di artigiani che stanno purtroppo via via scomparendo. Il visual poem “The Laughing Heart”, girato interamente tra le montagne Carniche è stato un’altro progetto che ha avuto moltissime condivisioni soprattutto su blog che trattano il poeta e scrittore Charles Bukowski”.
L’INCONTRO CON SPINOTTI
“L’incontro più importante della mia vita è stato quello con Dante Spinotti – racconta Nicola – Con lui ho potuto collaborare al suo documentario “Inchiesta in Carnia” che cattura la straordinaria bellezza del paesaggio naturale e dell’architettura carnica ma che tratta anche temi come lo spopolamento della montagna e le difficoltà di vivere lontano dai grandi centri urbani. Sempre con Spinotti ho collaborato al documentario “ Con giuseppe Verdi Da Maniago allo Zoncolan “ che racconta la durissima tappa Maniago-Zoncolan del Giro D’italia prodotto da Enzo Cainero e dalla Quasar Multimedia.Sarò sempre riconoscente a Dante perchè tutte le cose che ho imparato, le ho imparate grazie a lui. Il suo talento e la sua esperienza hanno giocato un ruolo molto importante per la mia crescita personale e professionale ed è stato infatti lui ha suggerirmi di venire negli Stati Uniti per specializzarmi e studiare le tecniche di illuminazione”.
A Los Angeles De Prato ha frequentato il corso UCLA concentrato sulla fotografia cinematografica grazie al quale spiega “ho avuto l’opportunità di poter curare la fotografia di diversi progetti di registi provenienti da tutto mondo. LA è una culla di talenti eterogenei ed è quasi inevitabile farsi inghiottire e ispirare da culture e lingue completamente lontane da quella italiana. I temi sociali sono molto trattati e devo dire che tanti registi hanno la giusta sensibilità e tatto nel rappresentarli. L’immigrazione ( argomento molto sensibile qui negli States ), le discriminazioni razziali e sessuali, i valori che cambiano di generazione in generazione sono topic diffusi sia tra registi piccoli che grandi ( da ricordare il film “Moonlight” che agli Oscar del 2016 vinse il premio di miglior film e “Roma” di Alfonso Cuaròn che quest’anno ha ricevuto 10 candidature) quindi va ricordato che una grossa fetta del cinema americano racconta storie di persone comuni e delle loro vite”.
LE COLLABORAZIONI
“Il progetto Obsession, l’ultimo corto girato in Carnia con protagonista un pittore alla ricerca della perfetta espressione artistica, ha vinto 3 premi tra cui il premio come miglior micro film alla Los Angeles Film Award. Altre collaborazioni sono state premiate come il progetto “Herbalife, Shake you day” diretto dalla regista brasiliana Camila Rizzo che ha vinto il premio come miglior concept pubblicitario per il web. Dalla collaborazione nata con lo sceneggiatore e regista Dino Sardella, ho curato la fotografia di “Killing Adam”, una dark commedy surreale sulla tecnologia e l’uso degli smartphone. Il cortometraggio con il tema molto attuale della dipendenza dei social media ha avuto molto successo e, oltre ad aver vinto in parecchi festival tra cui ( “Top Short Film Festival”, come best comedy all’“International Festigious Film Festival”, al “Mindfield International Film Festival di Albuquerque in New Mexico” ha vinto il primo premio come “Best narrative short”, “Best Director”, “Best “Screenplay”,“Best Original Score” (al compositore Santiago Velarde). Inoltre: “Best Dark Comedy” al “New York Film Award”, una honorable mention per “Recognition for Excellence in Film Making” al “Los Angeles Film Award”, “Best Narrative Short” e “Best Screenplay” al “Los Angeles Short Award ) è stato selezionato e proiettato in alcuni festival indipendenti negli Stati Uniti. Proprio per questo progetto, al Mindfield Film Festival di Albuquerque ho ricevuto il premio come miglior direttore della fotografia”.
“La mia strada qui a Los Angeles poi si è incrociata nuovamente con quella di Spinotti ed ho avuto la possibilità di far parte del suo camera team – riassume anche il giovane regista – Il primo film a cui ho partecipato è stato “Now is Everything” dei registi Riccardo e Valentina Spinotti, il secondo “ Fatale “ di Deon Taylor, regista che sta avendo un sacco di successo tra le pellicole indipendenti ed “ Elyse “ di Stella Hopkins con coprotagonista Antony Hopkins. Oltre a me, nel camera team c’erano gli Italiani Daniele Colombera, DIT ( tecnico dell’immagine digitale) di Sacile e Stefano Ben operatore steadicam di Agordo” conclude Nicola.
Sono una tua “vecchia” fan.
Ho sempre creduto nelle tue capacità.
Daniela mi tiene sempre aggiornata. Molto orgogliosa di te. Abbraccione.