Il Vescovo alle parrocchie friulane: “accogliete i richiedenti asilo”
«L’Esodo e la richiesta di asilo di tante persone e famiglie a causa delle condizioni di vita nei loro Paesi ci interpella come credenti per offrire un’ospitalità secondo lo stile del Vangelo e la tradizione della nostra Chiesa diocesana». Si apre così la lettera che l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha inviato in questi giorni a tutti parroci della Diocesi e ai Superiori degli Ordini e Congregazioni religiose maschili e femminili, per sollecitare la loro disponibilità all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Un appello che si associa a quello lanciato da Papa Francesco e che segna un passo avanti concreto sul percorso disegnato in Diocesi – nella riunione dello scorso 11 settembre tra l’Arcivescovo, la Caritas e altri Uffici diocesani coinvolti nell’accoglienza –, volto a rafforzare «il già grande impegno a favore dei tanti profughi in fuga dalle guerre».
«La Diocesi – ha infatti ricordato mons. Mazzocato – attraverso la Caritas accoglie attualmente 290 richiedenti asilo, a cui si aggiunge il servizio della mensa di via Ronchi a Udine, ora potenziato con l’apertura serale. Questa distribuisce quotidianamente tra i 250 e i 300 pasti a pranzo e circa 150 a cena, sia a cittadini italiani in difficoltà economica sia a richiedenti asilo. Sono poi attivi il «Servizio Emergenze» a Udine e la rete dei “Centri di Ascolto” su tutto il territorio diocesano».
Numeri più che significativi, ma, ha precisato l’Arcivescovo, «a fronte dell’inasprirsi dell’emergenza si è deciso di potenziare l’accoglienza dei Profughi per rispondere efficacemente alle nuove richieste». «Non si tratterà – continua la lettera – di un’accoglienza emergenziale di persone appena arrivate, ma di una seconda fase per persone e famiglie già identificate per le quali è predisposto un percorso legale già concordato».
Molto precise le indicazioni circa le modalità che caratterizzeranno questo impegno ecclesiale che sarà coordinato dalla Caritas diocesana:
- Si procederà ad un censimento degli spazi esistenti nelle strutture delle parrocchie e degli Ordini e delle congregazioni religiose, per un tempo concordato, al fine di realizzare un’accoglienza diffusa sul territorio. Si prenda contatto con la Caritas diocesana per offrire rapidamente queste informazioni (0432/414502).
- A coordinare questa rete, formata dalle disponibilità delle parrocchie e delle comunità religiose, sarà esclusivamente la Caritas diocesana. Per sollevare i Parroci e i Superiori da responsabilità di carattere giuridico e oneri economici la Caritas diocesana si farà carico delle incombenze amministrative, dei rapporti con le istituzioni e delle problematiche inerenti alla gestione delle strutture e dei servizi. A Parrocchie e comunità viene richiesta la disponibilità ad un affiancamento che dia il senso dell’ospitalità. Tutto questo per rispondere in maniera efficiente e professionale alla complessità dei servizi che dovranno essere garantiti: assistenza sanitaria; assistenza legale; preparazione allincontro con la commissione che esamina le richieste di asilo; lavvio dei percorsi di inserimento; corsi di lingua per stranieri; …e nel contempo essere Comunità accogliente.
- La Caritas curerà anche i rapporti con le associazioni di volontariato e le comunità locali disponibili allaccoglienza, al fine di coinvolgerle fattivamente in questo percorso, che potrà risultare importante occasione di crescita comunitaria e culturale
«Ritengo – conclude l’Arcivescovo – sia necessario dare una risposta rapida e generosa a questo mio appello per manifestare ancora una volta la partecipazione concreta della nostra Chiesa diocesana ai drammi dei popoli della terra, che sperimentano, come la famiglia di Nazareth, la violenza cieca e colpevole della persecuzione e della profuganza».