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Il vincitore del Premio Strega 2021 Emanuele Trevi ospite a Tolmezzo

Lo scrittore Emanuele Trevi sarà ospite a Tolmezzo per l’incontro “Né veri né falsi. Vedute da La casa del mago”, che si terrà mercoledì 9 ottobre alle 20.30 presso il Nuovo Cinema David.
L’autore, già vincitore del Premio Strega 2021 con il romanzo Due vite (Neri Pozza, 2020), racconterà principalmente del suo ultimo libro La casa del mago (Ponte alle Grazie, 2023), finalista al Premio Campiello 2024.
Dialogherà con l’autore Fabrizio Minniti, psicologo, introdurrà la serata la bibliotecaria Veronica Urban.
L’evento, curato dalla Biblioteca civica “Adriana Pittoni”, è a ingresso libero.

DESCRIZIONE “LA CASA DEL MAGO”

Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre gli ripete spesso un’istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio, fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell’infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza. Il padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo sempre mutevole territorio, fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento (ne La casa del mago – accanto a straordinari personaggi contemporanei, tra cui spicca Paradisa, una prostituta peruviana – figurano Carl Gustav Jung, Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli, Ernst Bernhard…), Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama più sottile dell’essere, se li si ascoltare, se si sa lasciarli accadere.