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In Carnia chiudono altri 2 sportelli bancari, per la Cisl è un brutto segnale

La chiusura di altri due sportelli bancari in Carnia fa scattare l’allarme della Cisl dell’Alto Friuli, preoccupata da quella che ormai è una tendenza di sistema, strutturale, ovvero il progressivo svuotamento delle comunità più periferiche della montagna – in Carnia, ma anche in Valcanale e Canal del Ferro come pure nell’alto Tarcentino –  dovuto anche alla scomparsa inesorabile di servizi pubblici e privati di natura essenziale. Vale a dire, sportelli bancari ma anche postali (ridottisi di ben oltre il 20% solo negli ultimi 10 anni), scuole chiuse o accorpate, tribunale, uffici previdenziali e tributari. 

“Siamo di fronte – si legge in una nota del Sindacato cislino – ad un danno doppio, se si pensa che queste comunità vivono già fenomeni di migrazione e spopolamento che coinvolgono soprattutto i più giovani che si spostano nelle città, oltre che una marcata denatalità, con un conseguente significativo innalzamento dell’età media”. 

“In questo modo – commenta il segretario dei pensionati della Cisl Alto Friuli, Antonino Nascimbeni – gli anziani che rimangono sul territorio avranno sempre maggiori difficoltà ad accedere alle prestazioni di base di cui hanno necessità, è un tema sostanziale di diritto delle persone a rimanere nelle comunità in cui hanno sempre vissuto e che hanno fattivamente contribuito a costruire negli anni di lavoro ed anche dopo”. 

“E un simile scenario non aiuta certo nemmeno a mantenere sul territorio i più giovani che hanno certamente il problema del lavoro ma non solamente quello: alcune aziende stanno cercando personale, ma se comunque i nostri ragazzi non le scelgono è perché manca tutto il resto, sia i servizi essenziali che quelli dedicati allo svago ed al tempo libero” è la posizione di Tommaso Billiani, referente della CISL Alto Friuli per il territorio del Gemonese, Tarcentino e Tarvisiano e delegato per i giovani e il mercato del lavoro -. Un tema che sarà anche al centro di un’iniziativa che verrà organizzata il prossimo settembre in occasione del 40° anniversario dalla fondazione della CISL AF”.

“La Carnia e tutto il territorio dell’Alto Friuli hanno l’occasione di ripensarsi e rilanciarsi anche in forza delle risorse derivanti dal PNRR; credo che uno sforzo congiunto di tutti – politica, territorio e corpi intermedi – sia indispensabile per fare le scelte più opportune. Dobbiamo tener presente e rivendicare con forza che senza i servizi essenziali il territorio non riparte e non attrae nuovi abitanti e non inverte la tendenza alla denatalità”, conclude Fabiano Venuti, referente CISL per la Carnia.