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In Consiglio Regionale la mostra sulla storia della Miniera di Raibl

Per secoli è stata una delle più importanti miniere europee di piombo e di zinco, contribuendo a scrivere la storia economica e sociale del piccolo paese di Raibl, ora Cave del Predil. Oggi, l’ormai ex-miniera, un fitto reticolo di 130 km di gallerie che scendevano fino a 520 metri di profondità, è diventata un parco internazionale geominerario, un monumento alla memoria del lavoro operaio ma anche meta turistica e didattica.

Una mostra fotografica allestita nei Passi perduti del Consiglio regionale, a Trieste, racconta questa storia “importante per il territorio, dalla quale trarre anche insegnamenti per il futuro”, ha commentato il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Mauro Bordin, durante la cerimonia di inaugurazione della rassegna. Presenti anche il sindaco di Tarvisio, Renzo Zanette, il presidente della cooperativa Pluriservizi Valcanale che gestisce Musei Tarvisio, Giuseppe Divora e alcuni rappresentanti dell’Associazione ex-minatori guidata da Gianni Senn. A tutti loro è andato il ringraziamento del governatore Massimiliano Fedriga “per l’impegno nel portare avanti un richiamo turistico intelligente, che fa conoscere il territorio e la nostra cultura, una cultura del lavoro in un’area difficile, di confine”.

La rassegna fotografica è frutto di un’attenta ricerca documentaria. Gli scatti, esposti per la prima volta, sono testimonianze della vita operaia, del faticoso lavoro dei minatori, ma anche dei luoghi e degli abitanti di Raibl, quasi 3.000 a inizio ‘900. “In quegli scatti c’è anche mio nonno materno – ha raccontato il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, che ha promosso l’iniziativa -. Minatore, originario della zona di Bovez, nel dopoguerra scelse la miniera, scelse di trasferirsi in Italia e questo per me è motivo di orgoglio. Oggi il Parco internazionale geominerario di Raibl dimostra che qui si può fare turismo a 360° e non solo invernale”, ha concluso Mazzolini.

“Il Comune di Tarvisio è impegnato in un’operazione di riconversione del territorio – ha ricordato il sindaco Zanette – per dare un futuro a chi abita ancora a Cave del Predil, circa 250 persone”. “Tra gli interventi in programma – ha aggiunto il presidente della cooperativa, Divora – c’è anche la valorizzazione della galleria di Bretto, che raggiunge il territorio sloveno e che durante la guerra ebbe un ruolo importante per il passaggio di uomini e armi. A luglio compirà 120 anni”.

Sarà un’occasione per festeggiare ancora Mamma Miniera. Così, la chiamano gli ex minatori, che si sono sentiti smarriti dopo la sua chiusura, il 30 giugno del 1991. “La vostra vicinanza e il vostro sostegno per noi sono molto importanti – hanno detto – e oggi il nostro cuore si riempie di gioia”