In Consiglio regionale si parla di fibra ottica e banda larga nella montagna friulana
Il Piano per la diffusione della banda ultra larga sul territorio regionale interessa 186 Comuni della regione e mette in campo risorse per 101 milioni di euro.
Lo ha precisato l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, rispondendo oggi in Aula ad un’interrogazione da parte di 8 consiglieri del PD sullo stato di avanzamento dei lavori per il completamento della banda larga e ultra larga.
“L’Accordo di programma tra la Regione e il ministero dello Sviluppo economico prevede – ha specificato Pizzimenti – investimenti per complessivi 101 milioni di euro, dei quali più di 86 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione (Fsc), oltre 12 milioni a valere sul Programma di sviluppo rurale (Psr) e 2,5 milioni provenienti dal bilancio regionale”.
“Il Piano – ha precisato l’assessore – è stato avviato nel 2018 con l’apertura dei primi cantieri; alla fine dello scorso anno i lavori risultavano conclusi in 31 Comuni montani mentre alla fine del mese di maggio risultavano avviati in altri 109 Comuni”.
Nonostante il blocco dei cantieri a causa dell’emergenza sanitaria, ad oggi la banda ultra larga è già una realtà per 21 Comuni, per la maggior parte in aree montane e pedemontane. Come ha riferito l’assessore “Open Fiber ha inoltre comunicato che conta di terminare ulteriori 16 cantieri nel corso dell’estate, buona parte dei quali saranno vendibili nelle settimane successive alle chiusure”.
Secondo quanto ha riportato Pizzimenti “la prima fase, il cosiddetto Piano aree bianche, prevede la copertura di 269.841 abitazioni e unità locali con velocità superiore ai 100 Mbps (megabit per secondo), 46.332 abitazioni e unità locali con velocità superiore ai 30 Mbps e il collegamento in modalità Fiber to home delle sedi della pubblica amministrazione, inserite nelle aree bianche e non ancora collegate alla Rete pubblica regionale. La popolazione interessata dall’intervento nelle aree bianche è di circa mezzo milione di abitanti”.
Quanto all’iter amministrativo sono in corso l’ottava conferenza dei servizi per il rilascio delle autorizzazioni ai lavori che interessano l’infrastrutturazione di 11 Comuni e la nona conferenza relativa ad ulteriori 5 Comuni.
“Per quanto riguarda il 2020 ci si attende il sostanziale completamento della progettazione esecutiva e l’avvio dei lavori in ulteriori 50 Comuni mentre è ragionevole ipotizzare che altrettanti cantieri verranno avviati e conclusi nel primo semestre del 2021” ha confermato Pizzimenti.
Per quel che riguarda i cosiddetti Comuni sospesi, ovvero quelli dove la percentuale di copertura è superiore al 95% delle unità abitative o il numero delle unità stesse da collegare in fibra è inferiore a 25, il Comitato banda ultra larga dello scorso 5 maggio ha indicato che dei 40 Comuni inizialmente identificati in regione, 31 sono stati riammessi e saranno progettati e realizzati mentre i rimanenti verranno infrastrutturati con il piano aree grigie.
Infine, in merito al rispetto degli impegni contrattuali da parte dei concessionari, Pizzimenti ha riferito che “dal 2014 ad oggi, al fine di concedere l’uso dei quasi 1.700 chilometri di rete di dorsale e 700 chilometri di rete d’accesso realizzati, sono stati pubblicati complessivamente 6 avvisi per le tratte di dorsale e 5 per le infrastrutture realizzate per le aree industriali, soddisfando tutte le richieste avanzate dagli operatori di telecomunicazione”.
«In oltre un ventennio di investimenti, nel territorio montano la banda larga e ultra larga restano purtroppo ancora una chimera. Quella che dovrebbe essere una leva per lo sviluppo, resta un freno che penalizza cittadini e imprese». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Enzo Marsilio.
«In questi mesi di lockdown a causa dell’emergenza coronavirus, le problematicità legate alla connessione internet veloce si sono visibilmente acuite, dimostrando ancora più la necessità per cittadini e imprese di avere accesso a questo servizio sempre più necessario. In questa situazione diventa insostenibile mantenere la presenza di giovani famiglie e aziende su un territorio, quello montano, dove non è garantita una connessione stabile ed efficiente. Se vogliamo davvero traguardare a un possibile ripopolamento, è necessario capire come vent’anni di investimenti non abbiano prodotto i risultati auspicati».
Nella sua risposta, «l’assessore Pizzimenti ha elencato una serie di numeri, importi, scadenze di tutto quello che è stato fatto ma purtroppo a oggi le condizioni di accessibilità e velocità di internet sono ferme al medioevo. Abbiamo chiesto con forza l’impegno della Giunta per capire perché a fronte di investimenti di centinaia di milioni di euro il sistema non funziona. Gli interventi devono essere fatti in tempi brevi, prima che le imprese rimaste in montagna se ne vadano per l’impossibilità di lavorare per assenza di servizi digitali adeguati».