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In mostra a Tarcento le opere degli artisti Franco Ciot, Sun Hee Moon e Daniela Daz Moretti

Sabato 24 ottobre dalle ore 15.00 aprirà a Tarcento, a Palazzo Frangipane, la mostra dal titolo “ C’era una volta un prato” .

L’esposizione, curata da Paolo Centioni, che propone le opere degli artisti Franco Ciot, Sun Hee Moon e Daniela Daz Moretti, gode del sostegno e del patrocinio del Comune di Tarcento. Sarà visitabile fino al 22 novembre ogni venerdì e sabato dalle 16.30 alle 19.00 e domenica in orari 10.30-12.30 e 16.30-19.00.

Centioni vuole presentare e portare lo spettatore in un prato ideale, forse fiabesco e che va inteso, dalle sue stesse parole, come “un luogo immaginario, pari ad un set, a un sipario o alla pagina bianca, da cui tutto ha inizio.

I 3 artisti chiamati a rispondere su questo tema, presenteranno con sensibilità e modalità completamente diverse, alcuni dei loro recentissimi lavori.

Franco Ciot è nato nel 1959 a San Canzian d’Isonzo dove vive e lavora. Inizia l’attività espositiva alla metà degli anni Ottanta, con presenze regionali e nazionali dedicate alla grafica d’arte, formandosi seguendo corsi di tecniche calcografiche sul territorio con Franco Milani, e in seguito presso la scuola Internazionale di grafica di Venezia, nei corsi di xilografia e tecniche sperimentali con Franco Vecchiet. Centioni definisce il lavoro di Ciot per la mostra a a Tarcento ”un orizzonte di affetti cui allude, forse, la topografa (mappa), il quieto fondale dove il cielo s’impiglia, le assi poggiate e in attesa d’uso o la sdraio, su cui adagiarsi la sera e stare, al confino, tra il sonno… la veglia…”. 

Sun Hee Moon è nata a Seoul (Corea del Sud) nel 1970, si è trasferita in Brasile quando aveva solo due anni e lì ha vissuto sino al 1998. Architteto di professione, ha il suo piccolo studio di pittura sull’Isola di Grado (GO), dove vive e lavora da più di vent’anni. Per il curatore, la pittrice “ha un suo tratto saliente che sta nel suo figurare nel porsi a lato di ciò che definiamo reale, come se ogni cosa dipinta risultasse lì, tangibile, al nostro cospetto e al tempo stesso ubicata altrove, in un mondo perso”.

Il terzo artista in rassegna è Daniela Daz Moretti. Nasce nel 1978 e si laurea a Roma in Letteratura contemporanea. Fin da giovanissima si dedica al disegno e alla pittura. Apprende poi le tecnica della modellazione ceramica realizzando sculture e installazioni. Più recentemente sta approfondendo le tecniche calcolgrafiche. Per Centioni la Moretti si riferisce alle origini dell’uomo e della Terra “con cifra propria e godibile perizia, commistionando, nel suo narrare, logica ed emozioni, in quanto taluni soggetti vengono rielaborati in una felice sintesi formale, mentre altri si danno al pari di evento epifanico o apparizione”.