In tanti a Tolmezzo per informarsi sul diabete
Si è aperto nella sede di Via della Vittoria a Tolmezzo il corso “Nozioni di Medicina” dell’Università della Terza Età della Carnia. La sala era occupata in tutti i suoi posti ed inoltre, per la prima volta, c’era la possibilità di seguire la lezione online. La prolusione iniziale è stata tenuta dal dottor Ferdinando Dassi. La prima parte dell’intervento è stata occupata dalla domanda “perché un corso di medicina nel 2025?”, alla quale in prima battuta si è fatto riferimento alla diffusione della conoscenza tramite web e ai rischi connessi ad essa. Prendendo esempio da un integratore (Insulinorm) che trova ampio spazio su Google, si è analizzato punto per punto i metodi comunicativi allusivi e la facilità di falsa interpretazione e di uso scorretto del presidio. In secondo luogo si è guardato all’intero programma del corso che riesce a dare una visione d’insieme dell’offerta sanitaria della Carnia. In conclusione, dopo aver parlato dell’umanizzazione del rapporto medico/paziente anche grazie a questi incontri, sono stati distribuiti i test sul rischio di incorrere nel diabete tipo 2 nei prossimi dieci anni (CLICCA QUI). Questo test, ideato in Finlandia è validato dal mondo scientifico, permette attraverso 8 semplici domande di definire la situazione di ogni singolo paziente nei riguardi del diabete. Nell’ultima parte dell’incontro si è aperto un vivace dibattito, con interventi anche online come quello della vicedirettrice dell’UTE della Carnia, la dottoressa Antonella Pilotto. Gli interventi erano volti a capire l’effettiva presenza di fattori di rischi e la loro esatta importanza (familiarità, valori glicemici, patologie concomitanti). Non potevano mancare le personali difficoltà ad approcciarsi in modo esaustivo al sistema sanitario e la difficoltà sempre più crescente della “presa in carico del paziente”.
«La realtà attuale – ha spiegato il dottor Dassi – si caratterizza per la necessità di eseguire in strutture diverse e spesso lontane anche fisicamente una dall’altra, le numerose indagini e consultazioni necessarie per la valutazione della salute del paziente. Si assiste, cioè, una proliferazione forse anche non sempre appropriata di prestazioni sanitarie, ma quello che manca è “la presa in carico del paziente “ che è sempre stata e sempre sarà la modalità vincente nella cura e nella prevenzione delle malattie».
«La realtà attuale – ha spiegato il dottor Dassi – si caratterizza per la necessità di eseguire in strutture diverse e spesso lontane anche fisicamente una dall’altra, le numerose indagini e consultazioni necessarie per la valutazione della salute del paziente. Si assiste, cioè, una proliferazione forse anche non sempre appropriata di prestazioni sanitarie, ma quello che manca è “la presa in carico del paziente “ che è sempre stata e sempre sarà la modalità vincente nella cura e nella prevenzione delle malattie».
IL CALENDARIO DELLE LEZIONI