Inaugurata la rinnovata aviosuperficie di Rivoli di Osoppo
“L’aviosuperficie di Rivoli di Osoppo della Fondazione Lualdi concretizza le aspirazioni di una cultura del volo che nel Friuli Venezia Giulia è presente, ha radici lontane e apre nuove prospettive per le emergenze di protezione civile e sanitarie ma, nel contempo, racchiude il germe di un’attrattività turistica moderna perché rivolta alle attese di un segmento di fruitori in espansione”.
Il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, ha voluto così porre l’accento sull’iniziativa della famiglia Lualdi che, ha evidenziato, ha fondato e finanziato un sodalizio di solidarietà con il compito di mantenere efficiente lo sviluppo sostenibile l’aviosuperficie che si trova a Rivoli di Osoppo per sviluppare la pista in erba già conosciuta come Avro, ora aviosuperficie Nino Pittini, che è stata inaugurata con un raduno al quale hanno partecipato un centinaio di velivoli provenienti da tutta Italia e dai Paesi vicini.
Riccardi, citando la presenza in Fvg di una decina di aviosuperfici tuttora attive, ha voluto rilevare come spesso vengano trascurate le tracce del nostro passato che, al contrario, hanno contribuito a creare consuetudine per aspetti e attività della vita quotidiana evolutisi nel tempo e poi valorizzati dall’innovazione e dal progresso.
L’aviosuperfice di Rivoli di Osoppo, nata nel 1937 e abbandonata nel dopoguerra, fu ripristinata nel 1976 come Avro. Ora, la pista è stata adeguata e asfaltata dalla Fondazione Lualdi per poter essere utilizzata da quella che è chiamata aviazione generale, ovvero: dai velivoli ultraleggeri agli aerei in grado di trasportare fino a 6 persone.
“L’attuale risultato – ha aggiunto – è stato possibile anche perché l’amministrazione di Osoppo ha saputo comprendere le potenzialità che la valorizzazione dell’aviosuperficie reca con sée che vanno oltre gli aspetti legati alla passione per il volo”.
La cultura del volo che Gabriele Lualdi aveva richiamato nel suo discorso di presentazione della struttura al folto pubblico intervenuto, come ha detto Riccardi, sta nel Dna della nostra gente e ha consentito lo sviluppo di realtà ed esperienze straordinarie, come gli istituti di formazione qual è l’Arturo Malignani di Udine.
L’aviosuperficie sarà messa a disposizione per la formazione di tutte quelle figure professionali che oggi sono richieste dall’aviazione civile, dai meccanici, ai piloti, agli assistenti e ai controllori di volo.
“La struttura – ha sottolineato il vicegovernaore – possiede le caratteristiche per concorrere a far crescere ulteriormente sia il sistema della protezione civile per le emergenze che quello della salute. La superficie d’atterraggio è infatti situata a breve distanza sia dalla città sia dalla montagna friulana”.