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Inaugurata la ristrutturata palazzina Ater a Madrisio di Fagagna

“Questo è un momento molto importante anche se siamo qui a festeggiare un intervento di piccole dimensioni. Una giornata straordinaria per le famiglie beneficiarie che entrano in una palazzina ottimamente recuperata. In questo modo, la Regione Friuli Venezia Giulia mette nelle condizioni di poter esaudire uno dei desideri fondamentali della vita sociale che è quello del diritto all’abitazione”.

Lo ha evidenziato oggi a Madrisio di Fagagna il presidente del Consiglio regionale Fvg, Piero Mauro Zanin, nel corso del suo intervento all’inaugurazione della ristrutturata palazzina Ater di vicolo Lami 6/2 che ha consentito la realizzazione di quattro alloggi. Contestualmente, prima  della benedizione di don Giorgio Fabro (parroco di Mandrisio) e del tradizionale taglio del nastro seguito dalla visita guidata alla struttura, si è svolta anche la consegna delle chiavi alle famiglie destinatarie.

Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore regionale al Territorio, Graziano Pizzimenti, il direttore generale dell’Ater di Udine, Riccardo Toso, il sindaco di Fagagna, Daniele Chiarvesio, e il presidente dell’Ater di Udine e Alto Friuli, Giorgio Michelutti.

Prima consegna assoluta sul territorio regionale in epoca Covid-19, riguarda un fabbricato del Comune di Fagagna, derivante da un lascito, presentato nell’ambito del Tavolo territoriale per le politiche abitative della Collinare e finanziato dalla Regione Fvg con i fondi stanziati per i Piani annuali 2016 e 2017 nell’ambito del programma regionale delle Politiche abitative.
Gli alloggi, che hanno richiesto un investimento da 395mila euro, sono mediamente di 95 metri quadrati ciascuno con classe energetica tra A e D. Gli intervenuti hanno messo in evidenza il ruolo nella realizzazione del progetto della consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), presente alla pari  el
collega Leonardo Barberio (FdI).

“In passato, i politici andavano a tagliare il nastro in grandi casermoni spersonalizzati di periferia, privi di legami con il territorio. Qui, invece, siamo proprio nel cuore del paese – ha sottolineato ancora Zanin – in un contesto inserito nella vita sociale. Il diritto all’abitazione, infatti, non è solo una camera e una cucina, ma anche la garanzia di un contesto di socialità. Prezioso si è perciò rilevato questo intervento di ritessitura del tessuto urbano, un segnale importante dove l’amministrazione pubblica recupera uno stabile sperando che anche i privati abbiano il coraggio di fare altrettanto per la comunità. Oggi tocchiamo con mano come si le risorse possano diventare una restituzione a favore dei cittadini”.

“La parola fondamentale è sinergia. Questo stabile – ha evidenziato Pizzimenti – ha richiesto tempi di realizzazione ragionevolmente corti e, senza una forte sinergia come in questo caso, sarebbe stato tutto inutile. Diamo i giusti meriti alla consigliera Santoro e ricordiamo che non sempre la possibilità di utilizzare dei fondi garantisce un successo che, come in questo caso, si vede invece nel tempo. Il risultato è il sunto di numerosi fattori e di realtà che vanno nella stessa direzione: il recupero di un fabbricato fatiscente a opera del Comune, la collocazione in un centro storico con la sua vita di comunità e la convenzione Comune-Ater. Un tetto certo – ha concluso – regala serenità alle famiglie per il futuro, ma costituisce anche un bene pubblico da curare con un’attenzione anche maggiore rispetto un bene di proprietà”.