L’Ineq alla conquista della Sardegna
Il Friuli conquista la Sardegna. Dopo la designazione da parte dell’omonimo Consorzio di produttori a istituto di certificazione dell’agnello sardo un altro prodotto isolano sarà controllato dall’Istituto Nord Est Qualità di San Daniele: il Fiore Sardo.
Si tratta del formaggio ovino prodotto in Sardegna che ancora oggi conserva antiche e particolari tecniche di lavorazione artigianale. Il nome deriva dall’uso, fino a poco tempo fa, di stampi in legno di castagno sul cui fondo era scolpito un fiore al quale venivano accompagnate spesso le iniziali del produttore. Il Consorzio del Fiore sardo raccoglie 45 produttori. Nel dettaglio, è un formaggio a pasta dura e cruda, prodotto esclusivamente con latte di pecora intero, fresco e crudo, coagulato con caglio in pasta di agnello o di capretto. Con la conquista del Fiore sardo, l’istituto sandanielese controlla e certifica dunque i più importanti formaggi realizzati con latte di pecora: Pecorino Romano e Pecorino Sardo infatti fanno parte da anni della lunga lista di prodotti attestati dall’Ineq. «Si tratta di un ottimo risultato per il nostro istituto – riferisce il direttore Franceso Ciani – ma soprattutto per il made in Italy visto che il suo successo nel settore agrolimentare passa anche attraverso le certificazioni di qualità. Il fatto che un prodotto abbia “passato” tutta una serie di controlli previsti dai rigidi disciplinari Ue permette al consumatore di fare acquisti sicuri in fatto di qualità e di certezza dell’origine. Il riconoscimento Igp è una garanzia per l’allevatore e il consumatore». La scelta, che ha visto il voto unanime da parte dei 45 produttori sardi, è avvenuta qualche mese fa nel corso dell’assemblea dei soci. Anche per il Fiore Sardo, Ineq svolgerà il ruolo di ente terzo, privato, autorizzato dal ministero delle Politiche agricole, che ha il compito di verificare il rispetto del disciplinare di produzione attraverso il Piano dei controlli. E questo sarà espletato mediante verifiche a più livelli: in campagna, negli allevamenti ovini e nei centri di lavorazione inseriti nel sistema IGP.
Come detto per Ineq – consorzio che dal 1998 si occupa del controllo e della certificazione di prodotti agroalimentari di qualità e, in particolare, di prodotti a denominazione di origine controllata (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP) – l’agnello sardo e il Fiore Sardo sono solo gli ultimi di una lunga serie di prodotti controllati e certificati: tra questi le Dop Prosciutto di San Daniele, Prosciutto Veneto BE, Prosciutto Toscano, Prosciutto di Carpegna, Valle D’Aosta Jamon De Bosses e Lard d’Arnad, Salamini italiani alla cacciatora e Salame Brianza oltre alle Igp Prosciutto di Sauris, Mortadella Bologna, Cotechino Modena, Zampone Modena e Salame Cremona, cui si aggiungono la filiera Dop Cinta Senese e quelle lattiero casearie dei formaggi Dop Stelvio, Pecorino Romano e Pecorino Sardo. I servizi di Ineq si integrano con le esigenze di controllo e di certificazione delle stesso Dop Prosciutto di Parma, Prosciutto di Modena e Culatello di Zibello e Salame di Vari le Igp di Norcia, Amatriciano, Ciauscolo e Coppa di Parma.