Intitolata al Brigadiere carnico Germano Craighero la nuova sede dei Carabinieri “salva opere d’arte”
Oggi, il Gen. C. A. Tullio Del Sette, Comandante Generale dell’Arma, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, On. Dario Franceschini, ha inaugurato il 15° Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale, intitolato al Brigadiere Germano Craighero, nato a Ligosullo (UD) il 31.3.1961 e deceduto a Piazzola sul Brenta (PD), il 21.12.1991, al quale il Presidente della Repubblica ha conferito, in data 27.11.1992, la Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” quale splendido esempio di elette virtù civiche, spinte fino al supremo sacrificio.
LA STORIA DEL BRIGADIERE GERMANO CRAIGHERO
Il Decorato fu assegnato alla Stazione Carabinieri di Cave del Predil (UD), dove prestò servizio fino al 16.10.1982, data in cui fu trasferito alla Legione CC di Padova. Al termine della frequenza del corso Allievi Sottufficiali dell’Arma, fu assegnato alla Stazione Carabinieri di Piazzola Sul Brenta (PD).
Presso quel Comando vi prestò servizio fino al tragico 21 dicembre 1991, data in cui perse la vita a seguito di ferite mortali d’arma da fuoco. In particolare, il Brig. Craighero, Comandante di Stazione, nel corso di una rischiosa attività in merito a complesse indagini su un sodalizio criminale, rimaneva coinvolto in azione di fuoco immolando la giovane vita nel contrasto alla criminalità organizzata.
LA NUOVA CASERMA
Lo stabile, destinato a Nucleo CC TPC, fa parte di un complesso immobiliare sito in viale XXIII Marzo 1848 nr. 40, messo a disposizione dal Comune di Udine. La Provincia di Udine ha concesso l’alloggio di servizio del Comandante del Nucleo.
LE 5 SCULTURE LIGNEE RECUPERATE A TORINO
Nel corso della cerimonia, il Ministro Franceschini e il Comandante Generale dell’Arma hanno consegnato all’Arcivescovo di Udine, S.E. Andrea Bruno Mazzocato, cinque pregevolissime sculture in legno intagliato, dorato e policromo, della fine del XV sec., asportate nella notte tra il 14 e il 15.11.1981 dalla Chiesa di “San Pietro Apostolo” in Carnia di Zuglio (UD).
Le opere, dal valore stimato in € 500.000,00, facevano parte del gruppo di quattordici sculture lignee dei due registri principali del polittico realizzato dall’artista Domenico Mioni, detto “Domenico da Tolmezzo” (Canale di Gorto 1448 – Udine 1507).
Si tratta delle figure intagliate dei Santi Apostoli Andrea, Paolo e Giacomo Maggiore (che affiancavano la figura assiale di San Pietro) e di quelle di San Matteo e San Tommaso, un tempo alloggiate nel registro superiore. Le sculture testimoniano pienamente l’abilità raggiunta da Domenico da Tolmezzo nella sua maturità, sia per quanto riguarda l’intaglio sia per la doratura e la policromia. Il polittico infatti (che ora contiene copie delle opere trafugate), firmato e datato “O[PUS DOMI]NICI DE TUMETIO 148[4]”, è un’articolata struttura di 490 cm di altezza x 287 cm di larghezza x 38 cm di profondità, che prevedeva: predella, doppio registro con 14 sculture, cimasa con il Padre Eterno, simboli degli Evangelisti e Annunciazione nei decori laterali.
Quattro delle sculture erano state pubblicate su un social network, nella pagina di presentazione di una galleria antiquaria di Torino e lì individuate dai Carabinieri del TPC, nel diuturno monitoraggio dei siti internet teso alla ricerca di beni culturali illecitamente sottratti.
L’identificazione delle opere esposte per quelle rubate nel 1981 a Carnia di Zuglio, ha permesso al TPC di richiedere all’Autorità Giudiziaria di Torino un decreto di perquisizione e sequestro.
Il 1° luglio u.s., il TPC procedeva, pertanto, a sequestrare le quattro sculture pubblicate on-line nonché una quinta, presente nella galleria antiquaria e facente parte dello stesso polittico, denunciando per ricettazione due persone.
Il ritrovamento delle cinque sculture si qualifica come un importantissimo recupero per la storia, la cultura e l’identità del Friuli V.G. in generale e della Carnia in particolare, poiché restituisce alla pubblica fruizione un patrimonio che colloca Domenico da Tolmezzo tra il Friuli V.G. e Venezia, di cui assorbì l’insegnamento di Antonio e Bartolomeo Vivarini e di Giovanni d’Alemagna. Proseguono le ricerche per il recupero delle altre sculture rubate.
NOTE SUL COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
Il 3.5.1969 veniva istituito il “Nucleo Tutela Patrimonio Artistico”, primo reparto di polizia al mondo specializzato nella lotta al traffico dei beni culturali, che nel 2001 assumeva l’attuale denominazione.
Nel 1975 il Comando transitava alle dipendenze funzionali del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, divenendone Ufficio di diretta collaborazione.
Il Comando Carabinieri TPC svolge compiti concernenti la salvaguardia del patrimonio culturale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Il settore di tutela è un comparto di specialità che è stato affidato all’Arma con Decreto Ministeriale, attribuendo al TPC anche la funzione di polo di gravitazione informativa a favore di tutte le Forze di Polizia.
Il TPC, con un organico di 278 Carabinieri specializzati, è presente sul territorio con:
1 Rep. Operativo, con compiti di coordinamento investigativo a livello nazionale;
15 Nuclei, con competenza regionale o interregionale;
1 Sezione per la Sicilia orientale, con sede a Siracusa.
Si avvale di uno strumento informatico, di ausilio alle indagini: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” che è la più grande, al mondo, nello specifico settore.
Vi confluiscono tutte le informazioni relative ai reati che hanno come oggetto i beni culturali e che vengono segnalate dai Reparti dell’Arma e dalle altre Forze di Polizia.
La necessità di porsi al passo coi tempi nel contrasto ai reati in danno del patrimonio culturale ha permesso di accrescere anche le capacità di interfacciarsi con il cittadino attraverso lo studio e la sperimentazione di nuovi strumenti.
Esiste la possibilità di ricercare, mediante il sito www.carabinieri.it una selezione di circa 14.500 pregevoli beni culturali, fra quelli contenuti nella stessa Banca Dati.
Sul sito dell’Arma sono pubblicati alcuni “consigli” per il cittadino, utili per coloro che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte o che subiscano furti di beni culturali.
Infine, è stata realizzata l’applicazione “iTPC” per smartphone, scaricabile dagli appositi store, che consente a tutti di fornire il proprio contributo nella lotta al crimine contro l’arte, supportando il TPC con la segnalazione di opere di dubbia provenienza.
L’app. rende disponibili i seguenti servizi:
consultazione dei bollettini delle ricerche, contenenti notizie sui beni culturali di maggiore rilevanza illecitamente sottratti;
ricerca visuale che consente di verificare, in tempo reale, attraverso la comparazione delle immagini contenute in un archivio informatico dedicato, se un bene fotografato dall’utente è ricercato dal TPC;
creazione guidata di una carta d’identità del bene posseduto, utilissima in caso di furto per una più efficace ricerca, da parte degli investigatori del TPC.
Il Comando Carabinieri TPC, oltre alla principale attività che è quella di svolgere indagini di polizia giudiziaria per il recupero di beni culturali illecitamente sottratti o esportati:
svolge attività formativa a favore di Forze di Polizia Estere e di organizzazioni internazionali;
interviene in aree emergenziali nazionali ed estere, per la salvaguardia del patrimonio culturale a rischio;
fornisce assistenza ai funzionari del MiBACT nell’attività di recupero di opere d’arte nelle aree colpite da calamità;
controlla esercizi commerciali di settore, aree archeologiche e paesaggistiche ritenute a rischio;
verifica il livello di sicurezza dei musei, biblioteche ed archivi.
Oggi, quale novità, è stata schierata una rappresentanza dei Carabinieri componenti la Task Force dei “Caschi Blu della Cultura”, specializzata ad operare, unitamente ad esperti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nelle aree ove il patrimonio culturale è a rischio di saccheggio e, in generale, di aggressione criminale, in un contesto sicuro e stabilizzato.
La Task Force CC “Unite4Heritage”, unica al mondo, è pronta ad intervenire immediatamente in caso di attivazione.