Invasione di topolini nella montagna del Friuli, ecco le regole sanitarie da seguire
Sono state riscontrare positività di hantavirus nella popolazione di topi e roditori nel nostro territorio. Dopo i casi di Slovenia e Croazia di quasi due mesi fa, la struttura veterinaria del dipartimento di prevenzione ASUFC ha appena confermato che i vari campioni sottoposti ad analisi nella provincia di Udine hanno evidenziato la presenza dell’agente patogeno. Quindi ha diramato una nota per richiamare l’attenzione della popolazione che frequenta la montagna e la zona collinare della provincia di Udine invitando tutti ad osservare alcune importanti norme igieniche. Il virus è pericoloso anche per l’uomo e può provocare una febbre emorragica con sindrome renale. Ecco perché è necessario prestare la massima attenzione.
Ecco l’elenco delle indicazioni:
- è necessario lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo il contatto con il terreno o polvere
- evitare contatti diretti con i roditori, le loro urine o feci
- in caso di pasti consumati all’aperto non porre gli alimenti a diretto contatto con il terreno e vigilare al fine di impedire che i topi possano raggiungerli
- utilizzare sempre guanti in lattice per la eventuale rimozione delle carcasse
- non consumare vegetali, frutti del bosco o funghi se non dopo accurato lavaggio e pulizia poiché possono essere fonte di infezione per via alimentare
- evitare di inalare la polvere in quanto il virus si può diffondere anche per via aerogena (evitare soffiatori o utilizzare le scope umidificando le superfici polverose a rischio per contaminazione con feci o urine di topi)
- tenere i cani al guinzaglio nei boschi al fine di evitare la predazione.
Al momento non esiste un vaccino per l’uomo, pertanto la migliore prevenzione è quella di evitare l’esposizione ai roditori ed ai loro escreti. Il dipartimento sottolinea che tale virus è sempre stato presente nel nostro territorio e l’aumentata soglia di attenzione è direttamente proporzionale all’alto numero di roditori e non dettata da un allarme sanitario.