La “Cantore” di Tolmezzo si svuota, nel frattempo 2 mila firme contro eventuali profughi
Entro giovedì la storica caserma “Cantore” di Tolmezzo si svuoterà definitivamente, come riporta oggi il Messaggero Veneto la bandiera di guerra del Terzo reggimento artiglieria da montagna lascerà il capoluogo carnico alla volta della Caserma di Remanzacco. Con essa tutta la restante parte del reparto. Dopo varie partenze nei mesi scorsi, ad andarsene dal capoluogo carnico solo nelle ultime settimane e fino a giovedì saranno 250 militari, di cui 40 diretti alla caserma di Venzone e il resto a quella di Remanzacco.
Qui il video dell’ultimo “4 Novembre” festeggiato lo scorso anno proprio alla Cantore.
Nel frattempo ritorna all’attacco l’opposizione cittadina che in una nota spiega di aver raccolto “in dieci giorni già due mila firme dei soli residenti maggiorenni a Tolmezzo per opporre un netto rifiuto all’eventuale trasferimento di profughi, migranti, richiedenti asilo e clandestini nel capoluogo carnico. Un dato che la politica regionale e la Prefettura non possono ignorare.”
La petizione proposta dai gruppi di minoranza in Consiglio Comunale a Tolmezzo, dalle forze di opposizione extra-consiliari e da altre persone al di fuori della politica interessate ai problemi del territorio, “ha riscosso un notevole successo e per questo proseguirà fino a metà novembre” aggiungono e “le firme verranno poi consegnate al Sindaco di Tolmezzo con l’invito a rappresentare nelle sedi opportune le preoccupazioni e il pensiero dei propri concittadini”.
Qui le assicurazioni che aveva fornito nei mesi scorsi il sindaco
I promotori hanno voluto sottolineare che ” non si tratta di posizioni razziste e xenofobe che sono lontane dal pensiero e dalla cultura di tutti i firmatari. Si tratta invece di una richiesta della gente di Tolmezzo (e della Carnia tutta) affinchè non si assesti l’ennesimo colpo ad un territorio che nel recente passato ha vissuto il dramma della Coopca, la chiusura del Tribunale e, in questi giorni, sta vivendo l’abbandono del III reggimento artiglieria da montagna”.
“Vi è una crescente preoccupazione tra la gente di Tolmezzo soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, anche in relazione a numerosi tristi episodi già accaduti ma dei quali in molti casi non si è parlato solo perchè, fortunatamente, non sono esitati in fatti più gravi. Non riconoscere questo problema significa non guardare la realtà. Nessuna preclusione vi è nei confronti di famiglie di veri rifugiati provenienti da territori martoriati dalla guerra e che hanno voglia, nel riconoscimento delle nostre tradizioni e cultura, di integrarsi nella nostra società. Ma forti dubbi e perplessità si hanno allorquando si vedono comitive di giovani uomini clandestini provenienti da aree geografiche in cui non ci sono conflitti stazionare senza nulla fare lungo le ciclabili o nei parchi cittadini, figli di una cultura oggettivamente diversa e che trova, per esempio, nel ruolo della donna un elemento significativamente diverso rispetto alla nostra.”
“Il popolo carnico è stato storicamente accolto e accogliente – aggiungo i consiglieri – ma quello che il governo italiano sta facendo con i clandestini nulla ha a che vedere con l’accoglienza. A quale criterio di equità e giustizia sociale risponde il fatto che miliardi di euro vengono spesi e persi per questa finta accoglienza, mentre tante famiglie italiane sono in oggettiva difficoltà? Fantasticare di integrazione attraverso il lavoro per tutte queste persone è esercizio di fantapolitica, quando il lavoro manca anche per tanti nostri concittadini”.
“Chiediamo allora che la Caserma Cantore, ormai dismessa, ma perfettamente integra da un punto di vista edilizio, non diventi sede di accoglienza di centinaia clandestini anche per lo straordinario valore artistico e culturale che l’adiacente Cappella Linussio riveste per l’intero Friuli. Così come non siamo d’accordo per l’eventuale utilizzo di altre strutture ubicate nella nostra città. Siamo ben coscienti dei limiti giurisdizionali del Sindaco che peraltro essendo Presidente dell’UTI della Carnia rappresenta l’intera Carnia. Ma l’appello che migliaia di persone fanno a lui e alle altre autorità – concludono – è di evitare l’ennesima beffa per un territorio che per alcuni dei potenti (o presunti tali) a Trieste e a Roma è ormai equiparato ad una sorta di ricovero per clandestini. Si investa invece sulla nostra gente e sulle nostre attività. Forse così si aprirebbero opportunità di lavoro anche per alcuni di loro”.
No profughi,no clandestini chiudiamo le frontiere .vedi gli austriaci a passo monte croce carnico.
Sono con voi fatevi sentire una bandiera per i ” caduti ” un patrimonio per Tolmezzo e per tutta la ” Carnia”.- Mandi.-