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La Carnia piange Giulio Magrini, storico consigliere regionale del PCI

Si è spento nella notte all’età di 79 anni, Giulio Magrini, politico carnico d’altri tempi, nato e vissuto ad Ovaro. Figlio di Aulo, medico e partigiano, commissario della Brigata “Carnia” della Garibaldi con il nome di battaglia “Arturo”ucciso nel 1944 nei pressi del ponte di Nojaris di Sutrio da un commando di soldati tedeschi.

Custode di questo tragico fatto della Resistenza, Giulio rese la sua testimonianza nel documentario “Carnia 1944, un’estate di libertà”, realizzato dall’Università di Udine nel 2012.

Giulio Magrini è stato soprattutto consigliere regionale del Partito Comunista italiano dal 1978 all’1988, dando il proprio contributo nel percorso di Ricostruzione post terremoto. Nel suo curriculum politico anche il ruolo di consigliere comunale a Tolmezzo e Prato Carnico, di sindaco di Ovaro e di membro della direzione provinciale dell’Anpi.
Diplomatosi Perito agrario, era dotato di una intelligenza finissima, di visioni illuminanti, modi garbati ma sempre risoluti.

Fedele alla sua terra, si è sempre speso per fornire spunti di miglioramento, idee di rilancio, soluzioni operative. Amante della montagna e abile escursionista negli ultimi anni è stato presidente dell’ASCA, l’associazione che raggruppa le sezioni regionali del Club Alpino Italiano, promotrice del festival Leggimontagna.

LE TESTIMONIANZE

Debora Serracchiani (parlamentare PD): “Un grande vuoto nella nostra comunità: non c’è più Giulio Magrini, figlio della Resistenza e della sua amata Carnia, in prima linea nella Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli, un politico, un uomo e un amico sincero da cui ho imparato tanto, sempre troppo poco. Ci ha lasciato con la riservatezza gentile che era il suo tratto. Custodirò preziosamente ogni riflessione e ogni consiglio, il ricordo delle nostre lunghe chiacchierate”.

Furio Honsell (consigliere regionale Open-Sinistra FVG):“Era una personalità straordinariamente bella e generosa. Profondamente impegnato nella crescita civile non solamente della Carnia ma di tutta la Regione. Il suo spirito spesso ironico celava una fermezza nel coraggio e nel rigore. Rimarrà un modello per tutti coloro che desiderano impegnarsi per la propria comunità. È una grande perdita”.

Cristiano Shaurli (segretario regionale PD):“La perdita di una personalità come Giulio Magrini è un dolore immenso per la nostra comunità politica, per le capacità dimostrate sedendo nelle Istituzioni ma soprattutto per la passione gratuita e l’impegno civile che lo ha contraddistinto fino all’ultimo. Alla moglie e ai figli va la nostra vicinanza. mancherà un punto di riferimento, una persona che ha amato profondamente la sua Carnia e tutto il nostro territorio, e che ha amato la politica, quella fatta di servizio, rapporti umani e visone del futuro. Per chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo, di confrontarsi e imparare da lui, mancherà la persona, gli stimoli culturali che offriva e l’esempio che incarnava”.

Roberto Pascolat (segretario provinciale PD di Udine): “La morte di Giulio Magrini è una perdita incolmabile per tutto il Partito democratico friulano, per la sua intelligenza, la sua competenza e la ricerca di soluzioni sempre progressiste ai problemi del territorio. Se n’è andato un antifascista, un uomo illuminato e un testimone fondamentale dei valori e della storia della Carnia”.

Francesco Brollo (sindaco di Tolmezzo): “La Carnia perde con Giulio Magrini un uomo di spessore, umano e culturale, capace come pochi di mettere in rapporto i temi globali con le necessità locali. Intelligenza raffinata, un esempio mirabile di “scarpe grosse e cervello fine” come si dice dei migliori carnici, profondamente attaccato alla sua terra ma consapevole che non basta piantarci le radici se non si è capaci di guardare alto e dialogare col mondo. Esempio mirabile di arte oratoria, senza essere stucchevole, è stato un saldo punto di confronto per politici e amministratori più giovani. Fu portatore dei più alti valori della resistenza antifascista (figlio di Aulo, il “medico dei poveri” e partigiano “Arturo”, ucciso dai nazisti il 15 luglio 1944). Orgogliosamente di sinistra, era però capace di essere ecumenico nei ragionamenti, tanto che quattro anni fa lanciò l’idea di un alleanza per salvare la montagna. Rimpiango gli scambi di opinione con lui, persona dolce ma capace se necessario di difendere con estremo vigore la propria posizione; era in grado di provare profonda empatia e trasmetteva sempre una voglia di approfondire le vicende, senza mai fermarsi alla superficie. Da lui ebbi critiche, come quando lanciai la evidente e paradossale provocazione dicendo che “la Carnia è morta” per svegliare le coscienze assopite rispetto al problema demografico, e lui dissentì fortemente, così come accolsi con piacere il suo supporto in diversi frangenti, anche su temi a volte inaspettati, come quando tre anni fa avviai le operazioni di polizia in zona stazione e mi fece arrivare il suo appoggio morale, perché sicurezza e legalità sono valori importanti senza colore. La sinistra perde un faro, la Carnia un fratello maggiore”.

 

Giulio Magrini e Erica Gonano

Erica Gonano (sindaco di Prato Carnico): Conserverò come perle preziose i consigli, i suggerimenti, gli incoraggiamenti, gli insegnamenti, l’esempio che hai saputo trasmettermi in tanti anni di amicizia. Mi mancherà ragionare con te sulle tue amate Val Pesarina e Val Degano e immaginare assieme il futuro della Carnia e le tante cose da fare, mi mancherà quella capacità di intessere assieme questioni globali e locali che ti appartenevano e caratterizzavano gli uomini e le donne della tua generazione cresciute nelle scuola del PC, mi mancheranno i tuoi aneddoti, la tua voce roca e profonda, il fumo della sigaretta, quel tuo ascoltare in silenzio con gli occhi socchiusi che, adesso posso dirtelo, mi incutevano molta soggezione, mi mancherà il tuo piglio deciso ed appassionato, il tuo lucido argomentare, il tuo punto di vista. La Carnia perde un politico appassionato ed attento, un uomo dall’intelligenza fine e dalla vasta cultura, noi che con te abbiamo condiviso un entusiasmante ed intenso pezzo di strada, momenti di grande gioia e momenti davvero complicati, un indimenticabile amico. Grazie di cuore di tutto Giulio. A Bianca, Giovanna, Aulo e a tutta la famiglia un abbraccio affettuoso”.

Luca Scrignaro (vicesindaco di Paluzza): “Io non lo so, caro Giulio, che cosa significasse per voi comunisti chiamarsi compagni. Non so che cosa provaste mentre vi chiamavate in quel modo. So che tu, per me e per molti di noi che comunisti non lo siamo mai stati se non altro per questione anagrafica, sei stato un punto di riferimento inamovibile. La tua capacità di saper guardare dentro le persone, di accorgerti quando c’era qualcosa che non andava, la tua storia personale che ti ha costruito ma che non hai mai messo davanti a te, ed anzi, sei sempre stato il primo ad ammonirci quando cadevamo nella retorica. Ricordo la facilità con cui riuscivi ad uscire dalle questioni contingenti e analitiche e come sapevi leggere quello di cui discutevamo non con i soli tuoi occhi ma con gli occhi del mondo. Eri persona equilibrata, sempre con la parola giusta per smorzare le tensioni ma anche deciso quando c’era qualcosa che non ti andava, duro, senza mai perdere la tenerezza. E le tue raccomandazioni sul curarsi delle cose e dei rapporti personali, “della famiglia, dell’amore e del lavoro prima di tutto il resto” dicevi, tu che non riuscivi a stare senza politica nemmeno nelle ultime settimane. Ecco, io non lo so, caro Giulio, che cosa significasse per voi comunisti chiamarsi compagni. Ma per me sicuramente lo sei stato. Allora mandi Compagno Magrini, che la terra ti sia lieve”.