La comunità di Resia ringrazia i suoi medici
Anna Micelli, sindaco di Resia, a nome della comunità ha scritto una lettera aperta per ringraziare i medici che nell’ultimo anno hanno prestato servizio nel territorio. La proponiamo integralmente.
La parola “grazie”, dopo il periodo di pandemia, è stata espressa in molti modi. In tanti paesi abbiamo trovato grandi murales per sottolineare il ruolo fondamentale del personale sanitario che ci ha traghettato fuori dai momenti più bui. Anche ora, quando li guardiamo, siamo obbligati a rivolgere un pensiero a quei giorni, alle volte con il rammarico per chi non è con noi, altre volte con il sollievo di avercela fatta.
Al di là del Covid e delle sue conseguenze, dobbiamo però sottolineare come il post pandemia non sia affatto coinciso con la fine dell’emergenza sanitaria. Mi riferisco, almeno per quanto riguarda il nostro territorio, all’assenza dei medici di medicina generale. Una assenza troppo spesso minimizzata, se non banalizzata, derubricata a mero problema amministrativo: non preoccupatevi, il dottore non c’è più, ma potete essere inseriti tra gli assistiti dei medici della nostra azienda sanitaria.
Semplice, no? Peccato che sia tutto tranne che semplice! Avere un medico in meno sul territorio significa riversare le esigenze di una comunità sui territori limitrofi. Ma avere un medico in meno in montagna significa abbassare la quota alla quale possiamo ragionevolmente pensare che sia accettabile vivere. Significa lasciare la valle e prendere quella decisione che negli anni abbiamo sempre vissuto un po’ come un’ombra: andare via o tentare di restare?
Noi crediamo che Resia valga di più del tentativo di restare. E per questo, come amministrazione comunale, ci siamo spesi per trovare una soluzione alternativa. Riuscire a garantire il presidio sanitario è di vitale importanza e non può essere una scelta posticipata nel tempo né valutata come di secondaria importanza.
Lo scorso primo aprile, in occasione della seduta del consiglio comunale, si è voluto rendere merito ai professionisti che ci hanno voluto seguire in questa idea di mantenere le persone nel proprio contesto, senza costringerle a spostamenti spesso neppure possibili.
Il dottore Leo Diplotti è arrivato a Resia nel 2003 e ha supportato i cittadini di Resia, Resiutta e Moggio Udinese fino al momento del pensionamento avvenuto nel maggio 2022. Il sostituto del medico tarda ad arrivare e si capisce che bisogna ricorrere a una ricerca molto attiva.
Raccoglie il testimone del dottor Diplotti il dottor Paolo Pischiutti, al quale è affidato il compito della cura dei resiani per un mese, il tempo sufficiente per poter ottenere la disponibilità del dottor Marco Della Siega, giovane medico che tornerà poi agli studi di specializzazione ad inizio anno accademico.
A questo punto si cerca una soluzione che possa garantire una maggiore continuità nel tempo. Arriva così a Resia il dott. Dylan Ryan Mejia. La competenza del dottore sarà messa a servizio della comunità per tutto il 2023, così come per le comunità di Resiutta e Moggio Udinese. Dopo tale data bisognerà vedere se il medico pordenonese farà ritorno allo studio della specializzazione oppure potremo dire che l’amore per la montagna di Alpi e Prealpi Giulie ci ha aiutato ancora una volta!
Ai medici che hanno prestato servizio a Resia nell’ultimo anno si è voluto offrire una targa a riconoscenza della propria attività professionale. La targa porta la citazione del Giuramento di Ippocrate che è sembrata quantomai appropriata nel tempo che abbiamo vissuto: “(giuro di) prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente.”
Non sappiamo quali saranno le sfide che ci riserverà il futuro, ma avere la certezza di poter contare su figure come quelle dei medici che abbiamo avuto l’onore di conoscere, ci fa davvero ben sperare. A loro ancora una volta il ringraziamento di tutta la comunità resiana.
ANNA MICELLI
Sindaco di Resia