La minoranza di Tolmezzo: «Quale futuro per i lavoratori di Automotive Lighting?»
Quale futuro attende i lavoratori di Automotive Lighting (gruppo Marelli) di Tolmezzo, vista la cassa integrazione che ne coinvolgerà tre quarti sino al 30 marzo?
Se lo chiedono i consiglieri comunali di minoranza Francesco Brollo, Roberto Busolini, Fabiola De Martino e Francesco Martini, secondo i quali “per la prima volta, dopo molto tempo, i motivi di preoccupazione per il futuro paiono superare le ragioni di fiducia, perché c’è un calo delle commesse che si teme non sia passeggero come in passato e, soprattutto, non accompagnato da strategie certe di ripresa. Chiediamo che venga fatta luce sulla situazione: sono troppe le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, le aziende terziste, per permetterci di sperare e aspettare senza alzare l’attenzione sul futuro dello stabilimento e, di conseguenza, di una parte significativa della manifattura della Carnia”.
“Il presente ci dice che da Tolmezzo non usciranno fanali destinati alla Ferrari, nè alla Mercedes, né tantomeno alla Ford e alla Opel – proseguono i 4 consiglieri -. Per contro si apprende della futura commessa per i fari posteriori della 500 elettrica destinata al mercato americano ma dal 2025, mentre continua ad essere in stand by l’Audi Q6. Le uniche certezze sono perciò relative ai fari per due modelli Audi, uno BMW, una Porsche e due modelli Volvo. Qualcosa ma non abbastanza per assicurare un futuro prospero. A ciò si aggiunga l’accantonamento della prospettiva di occupare un capannone nei pressoi, ex Cafc, come preventivato. Ciò si inserisce nella disastrosa cornice di politica industriale Stellantis per l’Italia che, a parte i proclami, vede i fatti ben poco rassicuranti”.
“Dato che siamo abituati a muoverci sui fatti e non sulle parole – continuano Brollo, Busolini, De Martino e Martini -, vorremmo che per quanto di propria competenza le istituzioni, da quelle locali alle regionali e nazionali affiancassero i lavoratori e le loro rappresentanze per una interlocuzione con la proprietà e le proprie declinazioni. Lo stabilimento di Tolmezzo ha sempre avuto supporto dalle amministrazioni succedutesi e del consorzio industriale e vorremmo scongiurare le preoccupazioni serpeggianti che vorrebbero un futuro con il mantenimento qui del solo reparto ricerca e sviluppo, affiancato dalla divisione stampi. Ciò significherebbe una forza lavoro di non più di 500 persone, meno della metà del picco di oltre 1000 di appena 8 anni fa e una riduzione significativa dai circa 770 di oggi, in continua diminuzione. Senza contare l’indotto, da chi produce pezzi a chi si occupa di pulizia e altri servizi. Su questo la Carnia non può tacere”.
“Siamo pronti a collaborare a fianco di chi ha responsabilità amministrative e di governo – concludono i consiglieri tolmezzini di opposizione -. Non devono esserci contrapposizioni politiche su temi così importanti”.