La proposta di Bubisutti: «Riportare a Tolmezzo la formazione infermieristica»
«Perché non riportare la formazione infermieristica a Tolmezzo e ridare struttura al nerbo del personale sanitario locale?».
La proposta arriva dalla parlamentare Aurelia Bubisutti (Lega) che, facendosi portavoce di un sentimento di preoccupazione condiviso per quanto riguarda la sanità carnica, in particolar modo la richiesta urgente di maestranze nei disparati reparti del settore sanitario, ragiona sulla possibilità del decentramento di una sede della facoltà d’infermieristica dell’Università degli studi di Udine nel capoluogo carnico.
Bubisutti riferisce di aver già dialogato anche con Riccardo Riccardi, vicepresidente Fvg e assessore alla salute. «Va creato un lavoro sinergico e concreto tra Regione, territorio ed Università di Udine per poter finalizzare questo disegno – continua ad illustrare la parlamentare -. Sono certa che l’ateneo udinese troverà nell’azienda sanitaria tutta la collaborazione possibile. Bisogna rendere inoltre attraente il territorio per richiamare dei professionisti che, attraverso aiuti e facilitazioni, penso ad esempio a trasporti pubblici o servizi agevolati, vogliano poi anche permanere ed abitare nelle nostre vallate».
Da anni circola il progetto di portare l’università verso la montagna friulana e come capita per le sedi di Udine e Pordenone, verrebbe garantito anche l’impegno dell’azienda sanitaria per concretizzarlo. Secondo Bubisutti, gli spazi da adibire a lezioni e alloggi sarebbero facilmente reperibili a Tolmezzo e la rete di servizi cittadina potrebbe corrispondere perfettamente ad ogni esigenza di aspiranti infermieri che dovessero stanziarvisi.
«Non più di una dozzina di utenze, una sorta di esperimento pilota per recuperare questo plusvalore che avevamo sul territorio e snellire le assunzioni di personale, preoccupantemente sempre più carente – prosegue l’esponente leghista -. Sarebbe costruttivo per entrambi gli enti, sanità ed istruzione, trovare un felice connubio e ridare lustro alla formazione locale di infermieri proprio come accadeva sino al 1986 con la scuola superiore. Il territorio dispone di spazi che sarebbero facilmente adattabili ad una piccola sede della facoltà d’infermieristica e ci sarebbe anche la prospettiva di un insediamento delle future maestranze nella zona».
Come ricorda Bubisutti, in passato esisteva un percorso scolastico di avviamento alla professione che ha creato anche nelle piccole realtà il personale necessario a supportare le richieste della sanità locale. Oggi quella dell’infermiere, è una figura professionale riconosciuta che deve passare attraverso un percorso accademico e la formazione si accentra nelle grandi città ove hanno sede le università. «Perché non ricapillarizzare anche le periferie e far arrivare l’università laddove servono i professionisti? – incalza Bubisutti – Sarà mia cura cercare di concretizzare questo progetto e dare risposte urgenti ed efficaci alle sempre più palesi carenze di personale sanitario nella zona alto montana friulana, nella visione di un problema che non riguarda solo noi ma l’intera nazione. Servono risposte ed idee urgenti, piccoli progetti per ottenere grandi cambiamenti. A metà giugno riaprirà la Rsa a Tolmezzo e bisognerà disporre di medici ed infermieri oltre che in questo reparto, su tutta l’area sanitaria carnica e tarvisiana. Dobbiamo farci trovare pronti al cambio generazionale di personale che andrà in pensione e l’ingresso delle nuove leve – conclude la parlamentare -. Ne va della sopravvivenza della montagna».