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La Provincia di Udine supporterà “12-to-Many”

La Provincia di Udine sosterrà la rete d’imprese “12-to-Many” per lo sviluppo di una filiera foresta-legno nell’Alta Carnia.

L’annuncio del sostegno dell’ente al progetto messo a punto dall’impresa SaDiLegno di Samuele Giacometti di Prato Carnico nell’ambito del recente intervento del presidente Pietro Fontanini all’Expo di Milano dove, insieme al vicepresidente Franco Mattiussi, ha preso parte alle iniziative promosse dalla “Kip International school”, organizzazione indipendente senza scopo di lucro che collabora con Governi Nazionali, Regionali e Locali, Organizzazioni Internazionali, Università, Fondazioni e altre Organizzazioni pubbliche e private, per promuovere saperi, innovazioni, politiche, pratiche territoriali, ricerche e attività formative coerenti con gli obiettivi e i valori della Piattaforma del Millennio delle Nazioni Unite.

expo4 In questa occasione, Fontanini ha incontrato il commissario generale di Expo Bruno Pasquino ed evidenziato l’importanza delle progettazioni che valorizzino i territori marginali, come la proposta “12-to-Many” in quanto “si tratta di iniziative che offrono prospettive alla popolazione di queste zone, nuove opportunità di sviluppo economico sfruttando le potenzialità delle risorse locali contro lo spopolamento e l’impoverimento degli stessi territori”. “La Provincia – ha aggiunto Fontanini – coglie con interesse queste proposte  che nella nostra zona riguardano in particolare la fascia montana, quella in cui le condizioni di vita ma anche il fare impresa è più difficile per la condizioni paesaggistiche ma anche per la mancanza di infrastrutture indispensabili per sostenere l’attività imprenditoriale. In queste zone periferiche, però, malgrado la marginalità, c’è una ricchezza: per la Carnia, ad esempio il patrimonio boschivo e una rete di aziende di trasformazione, elementi per un’avventura di sicuro successo. Sviluppare la filiera proposta da SaDiLegno contempera da un lato, la valorizzazione del patrimonio ambientale, dall’altro la volontà di continuare a far vivere la montagna e la sua gente. Il tutto preservando il territorio dalla spinta globalizzatrice attraverso la massima promozione delle risorse locali”.