La Provincia unita per garantire la ricezione del segnale RAI in montagna
Segnale Rai garantito su tutto il territorio regionale colmando, in particolare, il gap di ricezione delle zone montane, e potenziamento delle trasmissioni in friulano, sloveno e tedesco.
Questo chiede il consiglio provinciale di Udine, che ha votato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere Fabrizio Dorbolò (Sel) che ha sollevato la problematica della difficoltà di ricezione del segnale tv e radio soprattutto nelle aree di montagna del territorio provinciale anche se, hanno rilevato nel corso del dibattito sia Alberto Soramel (Pd) sia Zorro Grattoni (Ln), frequenti risintonizzazioni, specie in caso di maltempo, sono necessarie anche nella fascia pedemontana e in pianura. I disservizi, dunque, sono estesi. Con l’odg si chiede di migliorare il servizio di trasmissione televisiva in vista dell’inserimento del canone Rai nella bolletta per la fornitura dell’energia elettrica. In particolare, si sollecita: un monitoraggio relativo alla ricezione del segnale televisivo su tutto il territorio regionale e nazionale e con il coinvolgemento in questo processo di Comuni, Comunità montane, Anci, Uncem e Upi; un potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale; l’attivazione di un tavolo interministeriale per risolvere il divario digitale, e anche, l’impegno da parte della Rai al rafforzamento dell’informazione locale e regionale in lingua friulana, slovena e tedesca.
Al riguardo, il presidente Pietro Fontanini ha parlato di “boicottaggio” da parte della Rai regionale nei confronti del territorio friulano evidenziando come, invece, al contrario, vi sia massima copertura e disponibilità di personale, strumentazione e attrezzature per rilanciare le notizie che riguardano l’area giuliana. “E’ evidente che ci sono Province di Serie A e di Serie B e non c’è rispetto per quelle zone, Udine e Pordenone, che devono pietire attenzione malgrado il canone venga puntualmente pagato. Per quanto riguarda la minoranza friulana, quanto all’attenzione della Rai regionale, siamo all’età della pietra. Diversamente da quanto accade in altre regioni a statuto speciale, Valle D’Aosta e Trentino che dedicano opportuni e consolidati spazi per le minoranze linguistiche”. Hanno rimarcato la necessità di uniformare il segnale tv anche: Erica Gonano (Pd- che ha sottolineato, al contempo, anche le criticità in montagna relative a telefonia mobile e banda larga), Renato Carlantoni (Fi), Marzio Giau (Fratelli d’Italia), Federico Simeoni (Patrie Furlane) e Nino Bruno (Udc).