La tragica vicenda di Nadia Orlando rivive nel libro di Daniele Paroni
L’ultimo appuntamento sul Tagliamento doveva essere quello chiarificatore, tra Nadia e Francesco, invece è diventato il momento in cui due vite si sono spezzate per sempre e oggi è il titolo di un libro.
Nadia è stata uccisa dall’uomo che le diceva di amarla, quello stesso uomo che per mesi l’ha prima fatta sentire importante e più adulta dei suoi 20 anni, poi l’ha assillata e infine non ha accettato di perderla quando lei ha deciso che la loro relazione doveva finire. Se non poteva più essere sua, allora non doveva essere di nessuno. Ma la storia vede ancora una pagina: Francesco, infatti, alla fine si è tolto la vita.
La vicenda di Nadia Orlando di Vidulis di Dignano è nota alla cronaca: ammazzata il 31 luglio 2017 dal fidanzato, Francesco Mazzega di Muzzana del Turgnano, che vagò con il suo cadavere in auto tutta la notte prima di costituirsi. Oggi è raccontata in un libro scritto dal giornalista Daniele Paroni, ma potremmo dire a più mani perché i genitori di Nadia hanno molto contribuito alla sua stesura, dove si trovano raccolti anche una lettera inedita di Mazzega, alcune poesie, lettere a Nadia, e i contributi di alcuni professionisti che operano nell’ambito della criminologia e della violenza sulle donne.
“Abbiamo deciso di andare oltre il nostro dolore, il nostro incolmabile vuoto interiore e di partecipare a ogni evento e a ogni occasione dove si parli di nostra figlia, perché se così facendo possiamo salvare la vita anche solo di una donna avremo già vinto”, ha spiegato mamma Antonella intervenendo alla presentazione del libro presso la sala Tessitori del Consiglio regionale, a Trieste. “Mia figlia non era una ragazza sprovveduta, era solo innamorata”, va ripetendo ormai da quella maledetta sera d’estate del 2017.
Di “libro che è un pugno allo stomaco e risveglia le coscienze” ha parlato il presidente Zanin, ricordando di aver già incontrato Antonella Zuccolo in occasione di un evento organizzato dalla Commissione regionale per le Pari opportunità a marzo 2019, quando i riflettori si accesero sulla storia di Nadia e parimenti di altre giovani donne friulane, troppo innamorate e troppo fragili davanti ai loro compagni-assassini.
“Il Consiglio regionale – ha spiegato il presidente – ha patrocinato il libro di Paroni e presto in Aula arriverà una proposta di legge che tratta proprio la violenza sulle donne. Mi auguro che raccolga il consenso unanime dell’Assemblea perché questo significherà scrivere sulla pietra della legge che il Friuli Venezia Giulia è una Regione che condanna la violenza a tutto tondo, ma soprattutto quella inflitta alle donne”.
“Nel lavoro di Paroni – gli ha fatto eco l’assessore regionale Barbara Zilli – c’è la conferma di come dobbiamo continuare a testimoniare ciò che è accaduto e purtroppo ancora accade, per creare una consapevolezza nelle nuove generazioni. Perché conoscere questi fatti, pur nel dramma del racconto, del vissuto, delle lacrime e della disperazione dei familiari, significa riuscire a trasmettere degli elementi di riflessione e creare una coscienza di comunità”.
“Oltre a contribuire nel tenere alta l’attenzione sulle storie come quella che ha segnato la vita della famiglia Orlando – ha evidenziato infine Paroni – questo libro ha la finalità di dare una parte dei proventi delle vendite ad Alessandra, oggi undicenne, rimasta orfana di madre a soli 2 anni perché anche la sua mamma è stata vittima di femminicidio”.