Lago di Cavazzo, via libera dal Consiglio regionale a ulteriori valutazioni
Approvata quasi all’unanimità dal Consiglio regionale, con il solo voto contrario di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), la mozione avente come oggetto gli interventi di mitigazione degli impatti della centrale idroelettrica di Somplago sul lago di Cavazzo e che vedeva come prima firmataria la consigliera Serena Pellegrino (Avs).
La mozione è approdata nuovamente in Assemblea legislativa dopo che, nei giorni scorsi, in occasione della seduta della IV Commissione consiliare si era deciso di comune accordo con l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, di proporre in Aula modifiche condivise al testo iniziale che chiedeva oltre l’impegno della Giunta a rispettare le finalità di tutelare le acque superficiali e sotterranee del Friuli Venezia Giulia e a valorizzare il lago di Cavazzo, anche e soprattutto di dare concreto seguito alle indicazioni di fattibilità delle tre varianti di bypass del lago di Cavazzo, elaborate dal Laboratorio Lago mediante progettazione idonea.
“L’iter di questa mozione è stato lungo ed impervio” ha detto in apertura Pellegrino, andando ad illustrare le modifiche e ricordando quanto già emerso in Commissione, ovvero che “il bypass puro del lago non è possibile in quanto ciò porterebbe a un abbassamento progressivo del lago, mentre sarebbe preferibile inserire una valvola di regolazione che permetta quanto e se necessario di immettere nel lago acqua sufficiente per riportare i livelli di quota necessari al mantenimento della sua naturalità”.
“Per questo abbiamo concordato – ha spiegato l’esponente di Avs – di impegnare la Giunta a valutare le tecniche relative alla valvola di regolazione del bypass della acque scaricate dalla centrale e quant’altro necessario per la precisa individuazione di interventi di mitigazione degli impatti della centrale stessa per la rinaturalizzazione del lago. Gli altri punti della mozione, così come era stata proposta nella stesura iniziale, sono rimasti invece invariati”.
Una parte della mozione di partenza è stata quindi sostituita dall’emendamento che porta la firma di Manuele Ferrari (Lega) e dei colleghi Edy Morandini (Fp), Igor Treleani (Fdl) e Michele Lobianco (Forza Italia), condivisa trasversalmente anche da Pellegrino.
Le modifiche alla mozione sono state accolte favorevolmente da quasi da tutti i gruppi consiliari, seppure dalle Opposizioni non sono mancanti alcuni appunti. Honsell si è infatti detto contrario alle modifiche non condividendone la riformulazione che – a suo parere – “dà comunque un implicito via libera a continuare a scaricare le acque della centrale nel lago, seppure con una valvola di scarico”. Massimiliano Pozzo (Pd) ha criticato il metodo con il quale sono state presentate le modifiche che sono arrivate “solo in Aula senza averle potute prima esaminare”. Pozzo ha inoltre rimarcato che “le mozioni dove non sono stabilite delle tempistiche ben precise sugli interventi da attuare rischiano di essere aria fritta”. Di contro, Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia – Civica Fvg), pur “condividendo le perplessità dei colleghi” ha evidenziato che “finalmente si fatto un passo avanti sulla delicata questione”, così come il collega Marco Putto che ha affermato che “la mozione cerca negli intenti di mettere a fattore comune sicurezza e salvaguardia dell’ambiente”. Massimo Mentil (Pd) e Rosaria Capozzi (M5s) hanno auspicato “un celere proseguimento dell’iter per la salvaguardia del lago”.
“Sono felice che si sia trovato un accordo su questa mozione perché ancora una volta viene testimoniata la trasversalità della tematica ambientale che non ci vede contrapposti a nessuno, ma siamo tutti d’accordo che oramai qualsiasi opzione debba essere considerata sostenibile e il recupero del lago di Cavazzo è proprio un progetto che va in questa direzione”, ha affermato Scoccimarro.
“In questi giorni – ha rilevato l’assessore – ho sentito addirittura che aspettavamo dai Comitati l’ok per la condivisione di una mozione che è trasversale e che va incontro a quelle che sono state sempre le richieste del territorio, però non si può prescindere dalla scienza, come anche sulla questione Tagliamento, gli esperti e gli scienziati ci forniscono gli strumenti più corretti per lavorare. In questo caso questi ultimi confermano che il bypass puro segnerebbe la morte definitiva di questo lago e non possiamo continuare a sostenerla solo per un mero consenso elettorale. Il confronto continua ad esserci e siamo disponibili a cambiare idea se ci sono rilevanze scientifiche: c’è massima condivisione degli uffici tecnici e sul piano politico per far sì che ci sia una rinaturalizzazione e uno sviluppo turistico del lago dei tre Comuni”, ha assicurato Scoccimarro.
FERRARI (Lega) “Siamo giunti a un accordo in seguito alla proposta di alcuni consiglieri di Maggioranza che hanno trovato condivisione anche da alcuni membri dell’Opposizione per apportare quelle modifiche necessarie che permettono di fare un importante passo in avanti verso la condivisione di un progetto per salvaguardare un lago, quello di Cavazzo, che è patrimonio di tutti”. Così si è espresso in una nota il consigliere Manuele Ferrari. “Si tratta del lago più grande della regione – prosegue l’esponente leghista -, un patrimonio ambientale da cui dipende lo sviluppo sociale ed economico di un territorio che sta già patendo pesanti impatti negativi, quali la centrale idroelettrica, la destinazione a discarica dello smarino della più pescosa parte nord del lago, l’autostrada con il mastodontico viadotto, l’oleodotto e relativa stazione di pompaggio ora funzionante a metano”. “Ci impegneremo – afferma il consigliere reginale – a tutelare le acque superficiali e sotterranee della nostra regione che costituiscono una risorsa da salvaguardare e utilizzare secondo criteri di solidarietà, nel rispetto delle aree interne più fragili. Bisogna dare seguito alle valutazioni tecniche relative alla valvola di regolazione del bypass delle acque scaricate dalla centrale di Somplago e quant’altro ritenuto necessario per la precisa individuazione degli interventi di mitigazione degli impatti della centrale stessa al fine della rinaturalizzazione del Lago di Cavazzo”. “Si dovrà cominciare l’opera di reintegro della naturalità del lago e di restituzione della sua fruibilità, come previsto dal Piano regionale di tutela delle acque e come richiesto dalle comunità rivierasche e del comprensorio”- conclude Ferrari