L’alberghiero di Tolmezzo porta lavoro: metà dei diplomati lo trova entro 6 mesi
di DAVID ZANIRATO
Scaltri, determinati, ambiziosi, con già numerose esperienze di primissimo livello alle spalle e soprattutto apprezzati e richiestissimi dovunque vengano messi alla prova. Sono i ragazzi del Ips Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera del Linussio di Tolmezzo che oggi hanno festeggiato i 10 anni di vita dell’Istituto, condividendone storia, presente e futuro assieme ai loro docenti, alle famiglie e alle tante autorità che si sono date da fare negli anni per far nascere questa istituzione.
Tra di loro c’è chi già serve ai tavoli di ristoranti stellati, chi nelle hall di alberghi 5 stelle, chi collabora con chef di primo piano della cucina regionale, chi ancora si sta perfezionando oltre i confini del Friuli e chi invece ha optato per proseguire gli studi intraprendendo l’Università. C’è poi un dato che ha voluto mettere in evidenza la dirigente scolastica Lucia Chiavegato nel suo amarcord dei 10 anni dell’alberghiero: “circa il 50% dei ragazzi che si diploma al Linussio trova lavoro già entro i 6 mesi, il 15% addirittura dopo soli due mesi dalla maturità”. Numeri d’auspicio in tempi di crisi occupazionali come gli attuali.
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Una mattinata quella odierna vissuta al Candoni che ha regalato tante emozioni per chi, in una maniera o nell’altra, ha contribuito alla crescita del corso di studi, lanciato tra il 2004 e il 2005 con tantissime difficoltà, sia logistiche e burocratiche. Dirigenti scolastici, docenti, personale amministrativo e ausiliario, politici e rappresentanti delle categorie hanno saputo lavorare in maniera sinergica per portare a casa il risultato. E che risultato.
Partiti con una classe di soli 30 ragazzi, oggi sono oltre trecento gli iscritti, provenienti tra l’altro non più solo dalla Carnia ma anche da Tarvisiano, Gemonese, Sandanielese e Udine, sintomo della validità dell’offerta formativa, della qualità degli insegnamenti e naturalmente del personale docente che fa crescere i ragazzi in una dimensione ideale, grazie anche al Laboratorio di cucina “Gianni Cosetti” ospitato all’ex Vivo di Tolmezzo.
Ai saluti iniziali del sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, del Commissario della Comunità montana Lino Not, dell’assessore provinciale all’Istruzione Beppino Govetto si sono aggiunti i contributi di Ivan Uanetto, titolare del noto ristorante “Da Nando” di Mortegliano che ha voluto elogiare pubblicamente i ragazzi protagonisti di esperienze lavorative presso le sue cucine, ed ancora di Ennio Pittino dell’Ersa, impegnato in diverse collaborazioni con la scuola sotto il profilo della valorizzazione del sistema lattiero-caseario montano. Quindi Marino Corti, ai tempi dell’istituzione della scuola assessore in Comunità montana ed oggi fiduciario della Condotta Slow Food “Gianni Cosetti” di Carnia, Tarvisiano e Gemonese, il quale ha voluto sollevare la questione, ancora irrisolta, dell’Ex Rilcto di Tolmezzo.
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LA QUESTIONE EX-RILCTO
Tale immobile, situato in via Paluzza a nord della città, giace ancora inutilizzato dopo i vari lavori di ristrutturazione e allestimento, costati negli ultimi 10 anni diversi milioni di euro. Destinato inizialmente ai laboratori di cucina della scuola alberghiera, come ha ricordato Corti durante il suo intervento con tanto di slide del progetto originario, è poi stato re-indirizzato verso la creazione di centro di imbottigliamento del latte (ci sono ancora i macchinari fermi da anni al suo interno, ndr); infine negli ultimi anni si è virato ancora, verso un nuovo progetto ovvero un centro per la conservazione, trasformazione e lavorazione dei prodotti ortofrutticoli, in collaborazione con il parco agroalimentare di San Daniele del Friuli.
“Proprio negli ultimi giorni ho compiuto un sopralluogo nella struttura, stiamo per completare il primo lotto – ha puntualizzato il commissario della Comunità montana Lino Not – e a breve partiranno le attività assieme al Parco agroalimentare di San Daniele”.