L’Anci a muso duro contro la Regione
“La scelta di modificare il peso ponderale dei comuni di Tarvisio e Gemona del Friuli appare non solo grave perché debordante dalle facoltà e dai poteri di un commissario ma anche in contrasto con la Legge 26”.
A.N.C.I. F.V.G. esprime per bocca del presidente Mario Pezzetta forte contrarietà per le decisioni dei commissari incaricati dalla regione di approvare gli statuti delle UTI Fella ed Alto Friuli nelle quali non si era raggiunta la maggioranza qualificata.
“Pur avendo sempre manifestato la necessità di una riforma del sistema delle autonomie locali – spiega in una nota l’Associazione dei Comuni del Friuli Venezia Giulia – ha da subito sottolineato gli aspetti di debolezza presenti nella legge 26/2014. Anci non ha mai fatto mancare il proprio apporto costruttivo per il miglioramento del testo della norma e ha colto l’atteggiamento positivo del legislatore di considerare la legge come un testo aperto a modifiche ed integrazioni”.
“Tuttavia – tuona l’associazione – abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà ad ogni ipotesi che togliesse ai comuni la centralità del proprio ruolo e si è opposta a scenari che prevedano la mutazione genetica delle UTI da enti strumentali dei comuni ad enti sovraordinati degli stessi”.
Anci FVG, che ha sempre difeso l’autonomia dei territori e dunque anche il loro diritto di esprimere il dissenso sulle norme regionali di riordino degli enti locali, chiede alla Regione un immediato chiarimento teso a riconsiderare le decisioni assunte dai commissari delle UTI Alto Friuli e Fella, al fine di riportare nei confini di un corretto e leale confronto istituzionale il percorso di attuazione della riforma.
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