L’arcivescovo Mazzocato a Gemona: “Il Friûl al ringrazie e nol dismentee”
Ieri pomeriggio in Duomo a Gemona l’arcivescovo di Udine monsignor Andrea Bruno Mazzocato ha celebrato la Santa Messa per il 40° anniversario del terremoto.
A concelebrarla c’erano anche molti dei vescovi delle diocesi gemellate con le parrocchie terremotate e i sacerdoti che hanno operato durante il sisma. All’indomani del terremoto del 6 maggio 1976, infatti, furono istituiti i gemellaggi tra 80 diocesi italiane e le parrocchie terremotate del Friuli; si scrisse così una pagina straordinaria di solidarietà.
Oggi, alla vigilia del 40° anniversario del terremoto, la Chiesa friulana ha rinnovato, dunque, la propria più viva riconoscenza con una Santa Messa solenne celebrata nella cittadina simbolo del terremoto a suffragio per i mille morti del terremoto e di ringraziamento per quanti hanno operato nei 77 comuni sinistrati, a partire dalle 80 diocesi italiane gemellate con le parrocchie terremotate.
L’arcivescovo di Udine ha esordito proprio con la frase che ha fatto il giro del mondo: “il Friûl al ringrazie e nol dismentee”, “il Friuli ringrazia e non dimentica”. La frase, secondo Mazzocato, ha espresso uno dei sentimenti più genuini del popolo friulano provato dal terremoto. Ha evidenziato, poi, il “vero miracolo di solidarietà che il terremoto ha acceso dentro la Chiesa italiana. Oltre 80 diocesi italiane si sono spontaneamente gemellate con le nostre parrocchie colpite dal sisma, offrendo aiuti di ogni genere”.
Ha ricordato, inoltre, la figura di monsignor Alfredo Battisti evidenziando come “in un momento di tremendo disorientamento” sia stato capace “di tenere uniti i suoi sacerdoti e i suoi fedeli cercando con loro e per loro un senso a quanto stava accadendo e mostrando una speranza. Per la sua onestà spirituale e intellettuale, monsignor Battisti non si è accontentato di frasi fatte, ma ha fatto proprie le domande strazianti che le persone quasi gli gettavano addosso e ha cercato luce dall’unica fonte che conosceva: la Parola di Dio. Ha indicato una speranza affidabile per il popolo friulano rileggendo la storia travagliata e di salvezza dell’antico popolo di Dio”.
Numerose le autorità, civili e militari presenti alla Santa Messa, a partire dai sindaci e dagli ex sindaci protagonisti della ricostruzione, accompagnati dai parroci di allora e di oggi.
Battisti ha dimostrato che, quando dietro a qualsiasi veste c’è un uomo di spessore,bisogna togliersi il cappello. Un esempio per tutti!!