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L’assessore Scoccimarro: «Un bypass nel lago di Cavazzo non è sostenibile»

“In base allo studio tecnico specialistico effettuato su indicazione del Tavolo tecnico denominato ‘Laboratorio Lago dei Tre Comuni’, un bypass puro delle acque scaricate dalla centrale di Somplago nel Lago di Cavazzo non è una soluzione perseguibile”.

Lo ha confermato l’assessore regionale per la Difesa dell’ambiente, sviluppo sostenibile ed energia Fabio Scoccimarro durante la riunione della IV Commissione consiliare evidenziando che “il bilancio delle portate di ingresso e d’uscita al lago è negativo: togliendo, tramite il bypass, gli apporti di acqua della centrale si avrebbe un progressivo abbassamento del lago con oscillazioni di livello ancora più importanti di quelle che si verificavano in origine, prima della costruzione della centrale. Inoltre, l’acqua turbinata portata a valle del lago dal bypass, senza quindi fruire del lago come serbatoio di compensazione, causerebbe un marcato fenomeno di hydropeaking con effetti ambientali fortemente negativi non solo sul torrente Leale, ma anche sul fiume Tagliamento”.

Scoccimarro ha rimarcato quindi che “per essere sostenibile, l’opera dovrebbe essere dotata di un ‘bypass del bypass’ cioè di un sistema di rilascio periodico dell’acqua turbinata dal bypass al lago per garantirne il mantenimento del livello. Questo è un punto che necessita di una verifica tecnica molto attenta: appare chiaro che, se questo intervento dovesse risultare molto frequente e/o consistente, si ritornerebbe nelle condizioni attuali di acqua fredda e torbida recapitata nel lago, e quindi l’intervento non avrebbe senso”.

Lo studio ha proposto alcune soluzioni di mitigazione applicabili già nel breve periodo, oltre che alcune alternative attuabili solo nel medio periodo ovvero alla scadenza della concessione di derivazione di A2A. Il “Laboratorio Lago dei Tre Comuni” ha quindi stabilito di non approfondire l’ipotesi di realizzazione dei Plan d’eau e del ripristino del collegamento diretto con il torrente Leale; di posticipare la decisione sull’attuazione o meno delle immissioni integrative di fosforo a quando saranno disponibili maggiori informazioni sul tema del fermo-macchina della centrale; di approfondire la fattibilità della realizzazione dei dispositivi di indirizzamento delle acque localizzati mediante un modello di circolazione del lago.

L’assessore ha quindi spiegato che “indicativamente, per due anni di lavoro, verranno implementate specifiche attività sulla base di adeguati stanziamenti di bilancio, per avere un quadro più dettagliato della situazione. Per realizzarle, in accordo con la collega di Giunta Barbara Zilli, la Regione ha già destinato uno stanziamento di 2 milioni di euro. Inoltre, sarà effettuata un’analisi del fondale tramite carotaggi, verrà sviluppato un modello della circolazione idrica del lago, per capire la fattibilità dei dispositivi di indirizzamento e sarà realizzata una simulazione per la valutazione di scenari di esercizio della centrale finalizzata a comprendere la fattibilità del ricorso ai fermi della centrale in presenza di acque che possano rendere torbido il lago”.

Concludendo Scoccimarro ha rimarcato che “l’obiettivo finale della Regione è la rinaturalizzazione del lago; quindi, per arrivare a una condivisione più ampia possibile su questo tema, valuteremo le modifiche alla mozione in merito proposta dall’opposizione, con l’auspicio che esse portino a un testo accoglibile da tutta l’Aula”.

LE REAZIONI

SERENA PELLEGRINO (AVS) –  “Quello che è emerso in Commissione è che non c’è una chiarezza su ciò che si andrà a realizzare o meno, se non che intanto è stato finanziato con 2 milioni di euro, con lo studio del lago di Cavazzo”. Lo sottolinea in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino.
“Ormai il lago dei Tre Comuni è morto, non c’è vita e la biodiversità che lo caratterizzava è spenta. Quello che è più difficile da comprendere – incalza la consigliera, che è anche vicepresidente della IV Commissione – è che si continui ad affermare che la centrale idroelettrica sia necessaria per gli equilibri ecosistemici del lago di Cavazzo, ovvero che si continui a raccontare che l’esistenza, o meglio la sopravvivenza del lago, sia indissolubilmente legata all’attività della centrale”.
“Da un lato – continua Pellegrino – l’assessorato dichiara di voler bypassare il bypass del lago dagli scarichi della centrale, mentre dall’altro si dice che i due milioni erogati per la progettazione sono finalizzati alla progettazione degli studi elaborati dal Laboratorio Lago che parla proprio di tre varianti di bypass. Non si parla più delle priorità ecosistemiche. Si continua a girare intorno a un problema grave che ha visto snaturalizzare una delle aree della nostra montagna che fino a qualche decennio fa catturava attenzione e richiamava turismo e attività economiche”.
“Oggi – prosegue l’esponente di Opposizione – ci troviamo di fronte a una landa deserta, intaccando gravemente anche un altro equilibrio di vitale importanza, quale è quello del fiume Tagliamento. La commissione si è conclusa con la sospensione del giudizio da parte dell’assessore nei confronti della mozione qualora venissero concordate e accolte delle modifiche alla mia mozione. Noi firmatari tutti – conclude Pellegrino – ci riserviamo di valutare le proposte che verranno discusse giovedì prossimo durante la seduta del Consiglio”.