Latte, Anapri presenta a Gemona il marchio Solodipri-A2
Che il prezzo del latte pagato all’allevatore sia insufficiente non è una novità, così come il fatto che, l’intera filiera produttiva lattiero-casearia stia cercando nuove opportunità per rilanciare i consumi e riconquistare la fiducia dei consumatori, spesso condizionati da campagne mediatiche contro i prodotti animali.
In questo contesto rientra la valorizzazione delle beta caseine del latte messa in campo dall’Associazione nazionale pezzata rossa italiana (Anapri), che ha recentemente registrato il marchio Solodipri-A2 per identificare la presenza nel latte di questa razza della caseina beta di tipo A2.
Una caratteristica naturale che in mercati come quello australiano e inglese sta dando grandi soddisfazioni economiche ai produttori. Per le proprietà nutraceutiche del latte con questo tipo di caseina, accertate da un crescente numero di studi scientifici, i consumatori sono disposti infatti a pagare il litro fino a tre volte tanto. Un valore aggiunto che può fare la differenza anche per le tasche degli allevatori nostrani, schiacciati da un prezzo al litro, che difficilmente supera i 42 centesimi (iva e qualità comprese).
“E’ difficile dire oggi quanto il marchio potrà essere remunerativo, se anche qui arriveremo ad avere consumatori disposti a pagare maggiormente il litro di latte – dice il direttore dell’Anapri Daniele Vicario -. Di certo il mercato chiede prodotti sempre migliori sotto il profilo salutistico, e noi, con la registrazione di Solodipri – A2, ci facciamo trovare pronti”.
L’iniziativa prende le mosse dal Fvg non a caso. Fino a qualche decina di anni fa, la pezzata rossa era allevata prevalentemente solo in questa regione. Oggi ha preso piede anche nel resto del Paese, ma il Fvg continua a vantare una fetta non banale quanto a capi: ce ne sono 45 mila di cui 30 mila a libro genealogico. Il 30% del totale nazionale.
Il marchio è utilizzabile dagli allevatori di questa razza iscritti al Libro Genealogico o da coloro che ne utilizzano il latte per identificare questo prodotto e i suoi derivati, in modo certificato e controllato. Ottenuti esclusivamente da vacche di razza Pezzata Rossa Italiana aventi l’allele A2 nel proprio patrimonio genetico. Trattandosi di un carattere influenzato dalla sola genetica degli animali è molto facile da selezionare. Il regolamento del marchio prevede che l’allevatore analizzi il DNA di tutte le sue bovine e utilizzi solo riproduttori maschi del tipo A2A2. In questo modo, da una frequenza dell’Allele A2 che nella Pezzata rossa italiana è pari al 65% si può arrivare al 100% di presenza in poche generazioni.
Presentato nel pomeriggio di oggi a Gemona, nell’ambito della prima giornata di “Gemona formaggio e dintorni”, dal presidente di Anapri, Franco Moras e dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, presente anche l’assessore regionale alle Risorse Agricole Cristiano Shaurli (nella foto in alto), il marchio è una scommessa sul futuro della zootecnia Fvg. L’ennesimo tentativo di garantire al latte regionale il riconoscimento economico che merita un prodotto guardato da tutti come uno dei migliori, qualitativamente parlando, del Paese.