Lavoro, per la cassa integrazione in deroga autorizzati in Fvg 6.952 decreti
Sono 6.952 i decreti di cassa integrazione in deroga trasmessi dalla Regione all’Inps alle 12 di oggi, 18 maggio. Le comunicazioni istruite sono oltre 11mila: tra queste, ci sono anche rettifiche e integrazioni a domande già presentate, oltre a richieste inammissibili o in fase di istruttoria.
I numeri sono emersi questa mattina nel corso di un confronto in videoconferenza tra l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Villiam Pezzetta (con Susanna Pellegrini), Alberto Monticco (alla presenza anche di Luciano Bordin) e Giacinto Menis.
Rosolen ha illustrato “la netta accelerazione impressa dagli uffici regionali negli ultimi 10 giorni: la scorsa settimana, sono state autorizzate tra le 650 e le 780 pratiche al giorno. Per settimane, la gestione della cassa integrazione in deroga è stata un’odissea quotidiana, tra omissioni, rettifiche, modifiche e cambiamenti in corsa. Rivendichiamo di essere stati leali e responsabili rasentando l’autolesionismo, cercando di risolvere i problemi con il dialogo e il confronto, senza mai alzare i toni”.
Come ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro, “abbiamo scelto la via dell’accuratezza anche con l’Inps: i nostri uffici, infatti, nel corso dell’istruttoria, verificano la correttezza dei documenti trasmessi in via preventiva, per evitare malintesi e prevenire potenziali problemi. Così si spiega la differenza tra i decreti trasmessi all’Inps e le comunicazioni ricevute. Omettendo questi controlli, saremmo stati premiati dai numeri, ma a noi preme che l’Inps possa dare liquidità ai lavoratori, non vincere una gara statistica”. “Avremmo potuto inviare le domande senza i dovuti controlli e poi trincerarci dietro responsabilità altrui – ha aggiunto Rosolen -, ma non avremmo reso un buon servizio ai lavoratori e alle imprese. Abbiamo risposto alle complessità iniziali imprimendo un cambio di ritmo importante: capisco il disagio di chi è senza stipendio, stiamo cercando di dare risposte tempestive a tutti”.
“Mi rendo conto dell’estrema complessità di temi a scavalco tra competenze nazionale e regionale”, ha rilevato ancora Rosolen a proposito delle pratiche sulla cassa integrazione in deroga. “Alcuni rilevi, probabilmente, sono stati mossi in buona fede ma sarebbe stato opportuno chiedere qualche delucidazione. La speranza è che questa esperienza serva a tutti – ha concluso – per fare una valutazione rispetto a modalità di confronto e aggiornamenti sistematiche sia formali che informali. In questo senso la disponibilità mia e della direzione è totale”.
IL COMMENTO DEI SINDACATI
Una cabina di regia per governare le complessità della Fase 3: è quanto chiesto stamani all’assessore Alessia Rosolen da Cgil, Cisl, Uil Fvg, nel corso di un incontro finalizzato a condividere, sulla scia del protocollo regionale già sottoscritto, i prossimi passi nella gestione dell’emergenza Covid. Quattro i temi di discussione sollecitati dai Sindacati e che corrispondono ad altrettante priorità da affrontare. Prima fra tutti, il problema della liquidità dei lavoratori, che sta mettendo in ginocchio, anche in Friuli Venezia Giulia, migliaia di famiglie, andando ad alimentare in maniera drammatica nuove e preoccupanti sacche di povertà.
“E’ chiaro – spiegano per Cgil, Cisl e Uil, Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis – che l’anticipazione immediata del 40% previsto nel nuovo decreto Conte non va a risolvere le difficoltà di tutti quei lavoratori che stanno ancora attendendo, da oltre due mesi, ovvero per le nove settimane già trascorse, il pagamento della cassa integrazione: per questo è urgente che la Regione verifichi in tempi brevissimi, come da impegno preso oggi dall’assessore Rosolen, la possibilità di creare a livello regionale un fondo ad hoc, attivando il Fondo rotazione imprese”. “In questo modo – commentano i sindacalisti – si potrebbe dare un aiuto concreto ai lavoratori, superando l’inefficienza dell’attuale sistema dei protocolli bancari che continuano a non funzionare per quel vizio strutturale di considerare l’anticipazione come una pratica di prestito assoggettata ad un iter assolutamente farraginoso”.
Altro punto in discussione, assieme alla necessità di dotare di strumenti e risorse gli Rlst, ovvero i rappresentanti dei lavoratori dedicati alla sicurezza, quello della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, messa a dura prova durante l’emergenza. Bene – per Cgil, Cisl, Uil Fvg – la proposta dell’assessore di intervenire con una apposita legge sulla famiglia, che preveda, non solo un capitolo specifico dedicato alla conciliazione, ma anche risorse adeguate per garantire alle famiglie l’utilizzo di servizi individuali, come, ad esempio, quello di baby sitting, ma anche la possibilità di usufruire dal prossimo 3 giugno dei centri estivi, compresi, in via sperimentale e differentemente dal livello nazionale, anche quelli per bambini dagli 0 ai 3 anni. Un percorso, assieme alla ipotizzata revisione della legge 18 del “buon lavoro”, che non potrà prescindere anche da una fattiva concertazione con Cgil, Cisl e Uil.
“Si tratta – commentano Pezzetta, Monticco e Menis – di strumenti ed interventi condivisibili, purché tutte le azioni previste confluiscano all’interno di un’unica cabina di regia, indispensabile per affrontare la Fase 3 e soprattutto i prossimi mesi, con la riapertura delle scuole che comporterà una gestione assolutamente complessa e che interesserà, tra le altre cose, i trasporti, l’organizzazione delle famiglie, la conciliazione. Questo significa che non possiamo perdere tempo prezioso e che sin da ora dobbiamo lavorare alla codifica di un percorso efficace e funzionale alle sfide che ci attendono”.
(nella foto l’assessore Alessia Rosolen)