L’azzurro Ploner scatenato nella settima task dei Mondiali di Deltaplano
Provate a salire ad un decollo, a guardare in faccia ogni pilota. Sentirete quasi il loro battito, vi attraverserà quasi la loro stessa scarica di adrenalina. Sentirete un’emozione indescrivibile, che magari, chissà, forse vi farà avvicinare ancor più a questo meraviglioso sport. Chiudete gli occhi, immaginate: un salto nel vuoto ma da lassù potrete ammirare una bellezza inaudita, se poi volate in Friuli Venezia Giulia, beh, il tutto viene ancor più amplificato da una natura incontaminata ed incantevole.
Nei giorni in cui il mondo intero ricorda l’impresa straordinaria del trio americano Armstrong, Aldrin e Collins primi a mettere piede sulla luna, oggi il meteo in forte miglioramento rispetto a quanto accaduto ieri ha permesso lo svolgimento della settima task del Mondale di Deltaplano, con una lunghezza percorsa di quasi 128km.
Start dal monte Cuarnan e dopo pochi chilometri, tutti i piloti hanno optato per il pieno di quota sul vicino e noto Chiampon, zona che regala solitamente sempre termiche molto buone.
Al “pronti via” si sono portati in testa alla gara Peter Polach (Repubblica Ceca), Mario Alonzi (Brasile), Daniel Velez (Colombia), Yuji Suzuki (Giappone) ed un’atleta australiano, a velocità importanti già oltre gli 80 km/h. Suan Selenati, come più volte accaduto in questi giorni da profondo conoscitore dei cieli friulani, ha impostato quasi subito una traiettoria diversa, seguito anche da altri piloti.
Procedendo verso le prime due boe site nella zona di Treppo Ligosullo ed in quella di Rigolato, un gruppo tra cui anche il polacco Przezdziak è riuscito a guadagnar quota, cogliendo una termica con valori superiori ai 7m/s in grado di condurli quasi ai 2800m di quota.
Al primo turn point si sono presentati Arne Tanzer (il forte olandese ancora una volta messosi in luce); dietro di lui tra gli altri Daniel Velez, John Smith (Nuova Zelanda), Galovec, Peternel e Klemencic per la Slovenia e Gervasoni per l’Italia. Velez è riuscito a scavare subito un discreto solco, prendendo le redini della task in direzione Rigolato, sorvolando anche il “Kaiser” ossia il Monte Zoncolan, scalato ieri dai ciclisti partecipanti alla Gran Fondo Carnia Classic Fuji – Zoncolan.
In un vero e proprio volo alpino, la maggior parte dei piloti ha immediatamente capito quanto fosse fondamentale continuare a guadagnare quota: a conferma di ciò, prima di sorvolare il Fella, diversi hanno sostato alla ricerca di “fiato” ed in testa alla gara si è portato l’austriaco Ruhmer insieme ad Alonzi e Velez, con Ploner a guidare la pattuglia azzurra.
Al fine di evitare brutte sorprese, all’altezza di Gemona, i più hanno abbandonato la traiettoria più corta sopra la pianura sorvolando così il Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie, seguendo il costone che si sviluppa per circa 5 0km e che in condizioni meteorologiche favorevoli come quelle odierne, ha permesso a tutti di mantenere una quota di sicurezza fino al cilindro posto in prossimità della Slovenia. Alcuni tra gli uomini di classifica hanno provato però a seguire il profilo basso: tra questi lo sloveno Matjaz Klemencic, il Ceco Peter Polach ed il polacco Przezdziak, facendo molta fatica a continuare.
Nei cieli tra Nimis ed Attimis, mentre alcuni piloti sono stati costretti all’atterraggio fuori goal considerata la task molto selettiva (tra cui lo stesso Przezdziak), l’Italia ha preso il comando del volo grazie a Ciech e Ploner. La situazione meteorologica è stata colta in pieno dal gruppo di testa, che ha girato l’ultima boa un po’ più distante rispetto la linea ottimizzata ma con garanzie di termiche più forti e maggior quota. Nel rientro verso Bordano, quando ormai mancavano solo 20 km, Ploner è riuscito a staccare Ruhmer e Ciech, presentandosi in goal per primo con una spettacolare virata che ha messo i brividi ai presenti a terra. Solo l’austriaco, staccato di circa 4’ ha resistito, perché dal terzo in avanti i distacchi si sono fatti pesanti oltre i 10’, a dimostrazione della superlativa task portata a termine dall’altoatesino. Ha completato il podio con un’ottima prestazione un altro italiano, Filippo Oppici, e quarto è giunto il tedesco Primoz Gricar, con Ciech attardato dalla mancanza di “carburante” proprio sul più bello ma autore comunque di uno splendido quinto posto. Trentesimo Suan Selenati.
Questa la classifica ufficiosa dei primi piloti in goal. Una volta elaborato il sistema di punteggio che tiene conto di diverse variabili, verrà pubblicata quella finale su questo sito: https://airtribune.com/22nd-fai-world-hg-championship/results. Sulla pagina FB ufficiale dell’evento e sul sito www.italy2019.com, verrà fatto altrettanto e nello specifico la sera verrà pubblicata la classifica provvisoria di giornata e la mattina seguente invece, quella generale ufficiale.
- Alex Ploner (ITA) 02.41.52
- Manfred Ruhmer (AUT) 02.45.15
- Filippo Oppici (ITA) 02.51.42
- Primoz Gricar (GER) 02.52.16
- Christian Ciech (ITA) 02.52.52
- Mario Alonzi (FRA) 02.54.20
- Glauco Pinto (BRA) 02.54.23
- Alvaro Figueiredo Sandoli (BRA) 02.54.56
- Marcelo Andrei Gomes da Rocha (BRA) 02.55.04
- Dan Vyhnalik (CZE) 02.56.46
Intanto Bernardo Gasparini, uno dei due pilastri degli organizzatori di Flyve insieme a Giovanni Rupil, ha tracciato un primo bilancio di queste giornate di gara, senz’altro più che positivo.
“Tutto sta procedendo molto bene e siamo molto contenti dei primi riscontri – dice Gasparini -. Dal punto di vista organizzativo, grazie alla splendida sinergia creatasi con enti locali, tutto lo staff formato da più di quaranta persone ed ovviamente grazie al sostegno degli sponsor senza di cui sarebbe stato impossibile ospitare un campionato del mondo, non possiamo che essere felici. Fino al momento abbiamo utilizzato due dei tre decolli disponibili, quello del Valinis a Meduno e quello sul Cuarnan, a Gemona del Friuli. Pensate che, come sottolineato anche da Luigi Seravalli – che ricopre l’incarico di direttore di gara- in poco più di 40’ riusciamo a far decollare quasi 130 piloti senza intoppi: questa accortezza, unitamente a tante altre, ci sta regalando anche apprezzamenti estesi tra i protagonisti di questo mondiale e questo ci offre la carica per portare al termine nella miglior maniera possibile questa edizione, con progetti nuovi già all’orizzonte che sveleremo a tempo debito”.
“Se proprio dobbiamo trovare un punto dolente – ha continuato Gasparini – questo riguarda la scarsa attenzione mediatica riscontrata finora (non però da parte di Studio Nord News, che segue costantemente l’evento, ndr), che ci lascia attoniti in quanto lo sforzo da parte di tutte le pedine coinvolte per svolgere in Friuli Venezia Giulia il mondiale è enorme, ed i piloti, autentici acrobati del volo, meriterebbero sicuramente più risonanza. Non dimentichiamoci l’indotto e la positiva ricaduta sia in termini strettamente economici che di turismo, con presenze medie giornaliere per queste zone molto elevate. Auspichiamo davvero – conclude Gasparini – che in questa seconda settimana le cose possano cambiare e facciamo appello alla sensibilità dei media perché ciò avvenga”.