Le chiusure festive ritornano in bilico in FVG
“La norma rimane. L’emendamento serve per avere la possibilità, in caso di sentenza negativa del Tar, di mettere tutti sullo stesso piano e non penalizzare nessuno”. Lo ha affermato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, illustrando il merito dell’articolo del ddl sul commercio, approvato ieri dal Consiglio regionale, che modifica la legge 4/2016 con la quale venivano stabilite dieci giornate di chiusura obbligatoria annuale per tutti gli esercizi commerciali.
“Siamo intervenuti in una situazione di incertezza – ha spiegato Bolzonello – venutasi a creare con la sospensiva concessa dal Tar FVG alle imprese della grande distribuzione che avevano fatto ricorso contro la norma che prevede le chiusure obbligatorie degli esercizi commerciali nelle dieci festività maggiori”. Le prossime saranno il 25, 26 dicembre e il primo gennaio. Domani il collegio del Tar si riunirà per confermare la sospensione del provvedimento su 26 ricorsi, già decretata dal presidente Umberto Zuballi, ai quali si sono aggiunti altri due che verranno esaminati nella stessa giornata.
“Abbiamo voluto mettere in sicurezza il sistema – ha proseguito il vicepresidente della Regione – riservandoci la possibilità di decidere anche dopo il 23 novembre, quando il Tar entrerà nel merito della questione. Infatti, con la norma approvata in Aula abbiamo deciso di darci dei criteri oggettivi per rispondere ai tanti Comuni che già oggi hanno richiesto di essere considerati a prevalente economia turistica”.
“Ci siamo inoltre dati – ha evidenziato ancora Bolzonello – la possibilità, qualora il TAR accogliesse i ricorsi presentati, di definire una moratoria per tutti sino al definitivo pronunciamento della Corte costituzionale previsto per il prossimo 11 aprile al fine di evitare sperequazioni tra diversi operatori commerciali sullo stesso territorio regionale”.
Per Bolzonello “nessuna marcia indietro, dunque, su quanto abbiamo con convinzione deliberato alcuni mesi or sono e che continuiamo a considerare giusto: solo la volontà di individuare una linea di equità per tutti gli operatori del Friuli Venezia Giulia. Ovviamente – ha concluso – solo se ciò si renderà necessario”.