Le proposte della CISL FP per superare l’emergenza nell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale
Proponiamo la lettera inviata dalla CISL FP al direttore generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale Massimo Braganti contenente prosposte e richieste per superare l’emergenza sanitaria in corso.
La CISL FP, a fronte delle gravi criticità in cui versano molti sevizi per il crescente numero di accessi e ricoveri di persone con sintomatologia da infezione per SARS-CoV-2 nei P.S. aziendali, nei reparti COVID, terapie intensive e sub-intensive COVID, nelle RSA COVID, ritiene indispensabile mettere in campo al più presto le seguenti proposte finalizzate a salvaguardare i livelli essenziali di assistenza e tutelare il personale a partire dai più esposti. Negli ultimi 30 giorni la crescita esponenziale dei casi positivi per SARS-CoV-2 sul territorio Udinese ha determinato un numero alto di ricoveri, di decessi e di personale che si è positivizzato.
Il territorio Udinese dell’ ASU FC è quello più pesantemente colpito dalla pandemia rispetto al resto della Regione e non solo negli ultimi 2 mesi. Basta confrontare per numero di abitanti sul territorio i seguenti dati: accessi nei PS, numero pazienti sintomatici per SARS-CoV-2, sintomatici accolti nei Reparti allestiti e quelli riconvertiti, nelle RSA COVID o nelle terapie intensive e sub-intensive COVID, numero di contagiati, numero di decessi e numero dei contagi che interessa il personale in Azienda. Nella prima ondata abbiamo aiutato altre regioni accogliendo ricoveri da fuori regione, specie nelle terapie intensive, stante i numeri che abbiamo di ricoveri in costantemente in crescita da molto tempo, pensiamo che anche il Friuli Venezia Giulia per una volta possa chiedere aiuto per il bene dei nostri concittadini ricorrendo perché no a ricoveri anche fuori Regione.
Essere orgogliosi, in questo caso, non aiuterà i nostri concittadini, basta solo prendere atto della criticità dei servizi in primis legata all’imponente numero di contagi che interessa il personale in ASU FC e nelle case di riposo del territorio.
Un tanto premesso, alla luce delle note difficoltà di reclutamento delle figure professionali indispensabili come medici, infermieri ed OSS, difficilmente reclutabili in questo momento sul mercato del lavoro come più volte dichiarato dai vertici aziendali, la scrivente O.S. propone di mettere in campo URGENTEMENTE per personale e servizi quanto segue:
– per cercare di salvaguardare l’erogazione anche delle prestazioni non urgenti ai cittadini, tra l’altro già penalizzati dalla prima ondata e per non danneggiare ulteriormente l’economia Regionale, riteniamo che le autorità preposte possono, e a nostro avviso dovrebbero, richiedere il supporto di Medici, Infermieri e Operatori Socio Sanitari della Sanità Militare e Croce Rossa;
– analogamente, in quanto realtà provinciale più colpita, riteniamo che chi ne ha facoltà dovrebbe poter chiedere rinforzi al personale Medico, Infermieristico ed O.S.S. di altre realtà meno in difficoltà gestito dai bandi della Protezione Civile. Nella prima ondata anche nostri colleghi hanno aiutato gli ospedali della Regione Lombardia e di altre Regioni, ora siamo noi ad aver bisogno di aiuto.
– nel frattempo che i rinforzi esterni possano subentrare è necessario predisporre immediatamente un AVVISO DI DISPONIBILITA’ INTERNO AZIENDALE per INFERMIERI e O.S.S. che su base volontaria si trasferirebbero temporaneamente per supportare i colleghi delle realtà più in difficoltà. Parallelamente con risorse del bilancio Aziendale e/o Regionale, per le mancate assunzioni, si chiede di monetizzare con tariffazione delle prestazioni aggiuntive extra-orario di lavoro
– i dipendenti che su base volontaria si rendono disponibili a fare turni di 12h (con le doverose pause periodiche e fornitura pasto), oppure TURNI AGGIUNTIVI (ad. ex. mancati riposi, fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia), consentendo di fronteggiare le criticità in primis nelle Aree Covid ma anche in quelle non Covid per le carenze di personale determinate dai casi positivi per SARS-CoV-2, oppure a seguito delle carenze determinate dalle adesioni volontarie del personale che ha aderito all’avviso di disponibilità interno aziendale di cui sopra.
Questo sistema è meno complesso di quanto si possa pensare in quanto basta lasciare in gestione le modifiche ai turni internamente ai servizi, basandosi sulle disponibilità date dai singoli colleghi ai coordinatori. Ciò consente di creare uno spirito di collaborazione e solidarietà interna aziendale e contestualmente premiare maggiormente coloro che hanno dato la disponibilità a svolgere turni più gravosi.
Per tale finalità la nostra Regione potrebbe chiedere al Governo di poter utilizzare e finalizzare diversamente le risorse stanziate ed inutilizzabili (a nostro avviso) per l’anno 2020 dal Decreto Rilancio n. 34/2020 art. 1 commi 4 e 5.
Infine, l’utilizzo di prestazioni aggiuntive extra-orario di lavoro ad Infermieri di realtà non COVID potrebbe essere utilizzato anche per chiedere su base volontaria l’esecuzione ai cittadini dei test rapidi che attualmente la Regione ha concordato di far eseguire fare ai medici di base, che tra l’altro leggiamo essere in difficoltà per mancanza di supporto infermieristico.
Per migliorare la SICUREZZA del personale (in primis i più esposti), alla luce dell’elevato numero di contagi giornalieri tra il personale siamo con la presente a chiedere di mettere in atto le seguenti azioni:
– prestare la massima attenzione negli approvvigionamenti sul mercato dei DPI affinché sia privilegiata la massima qualità –ad esempio mascherine FPP3 3M– poiché il patrimonio più importante delle aziende sanitarie, qualora non fosse ancora abbastanza chiaro, è rappresentato dai nostri colleghi professionisti che tra l’altro oltre ad ammalarsi scarseggiano sempre di più in termini di reperibilità sul mercato del lavoro;
– per consentire di migliorare questo processo chiediamo di creare un sistema di feedback centralizzato (in ARCS) al quale direttamente le realtà COVID (ma anche gli altri servizi che utilizzano i DPI) possono rivolgersi (via e-mail) per segnalare problematiche o suggerimenti (problemi di misure, partite difettose, scarsa qualità o viceversa segnalare i modelli di migliore qualità) in modo tale che di questo in qualche modo se ne possa tener conto in sede di approvvigionamenti;
– chiediamo di verificare se possa essere considerato utile adottare ai fini di ridurre i rischi di contaminazione la seguente proposta suggeritaci dal personale esposto nelle Aree Covid, ossia, se si può prevedere “nei punti di svestizione tute, la possibilità di sanificare le tute e gli indumenti sporchi cospargendoli con soluzione igienizzante”.
Per la situazione dei contagi del personale chiediamo di ricevere (se fosse possibile settimanalmente di venerdì o lunedì) la comunicazione aggiornata sul numero di dipendenti contagiati suddivisi per professionalità e soprattutto per realtà di appartenenza.
Si chiede inoltre, di migliorare la comunicazione con il personale durante le riorganizzazioni messe in atto nei servizi vista l’assenza di comunicazione con il personale più coinvolto nell’emergenza, alternata solo dalle comunicazioni improvvise e dell’ultimo minuto, questi sono stati senza dubbio a parere della scrivente O.S. le note dolenti che continuano ad indisporre il personale durante questa emergenza. Queste modalità non possono che essere percepite come mancanza di coinvolgimento del proprio ruolo e scarsa considerazione per il lavoro svolto dai nostri colleghi professionisti. Sono oramai 9 mesi che ci troviamo in emergenza pandemica e ancora si sottovaluta l’importanza rivestita dalle modalità in cui avviene la comunicazione interna aziendale. Anche nei momenti più concitati come le ultime settimane dove si è reso necessario assumere decisioni riorganizzative repentine, siamo convinti che si possa fare molto meglio nel trasmettere le informazioni importanti e fondamentali da parte di Coordinatori e Responsabili, anziché lasciare che vengano date nei corridoi dai colleghi in servizio.
Pur demandando a tempo debito le dovute riflessioni sulle ripetute sventure alle quali i colleghi dei Presidi Ospedalieri di San Daniele del Friuli e Palmanova hanno dovuto far fronte, quello che in questa sede ci teniamo a sottolineare sono le inammissibili riorganizzazioni messe in atto praticamente in orari serali e notturni quando il personale a disposizione è al minimo, è già stanco, amplificando in questo modo disagi, criticità e rischi sul piano infettivologico sia al personale che ai degenti del P.O. di San Daniele del Friuli.
Si richiede altresì:
– di stabilire una corsia preferenziale per il personale aziendale -compresi familiari e conviventi- risultati positivi al COVID, e di fornire celermente ai dipendenti le certificazioni previste per il rientro in servizio (spesso ai dipendenti servono giorni per ottenerla quando potrebbero rientrare prima);
– di attivare dove non ancora presente il servizio di sostegno psicologico per il personale impegnato nell’emergenza pandemica;
– di fornire alloggi a coloro che sono impossibilitati ad isolarsi nella propria abitazione per tutelare familiari o conviventi immunodepressi, anziani, bimbi piccoli o compagne/mogli gravide;
– di prevedere nella pianificazione dei turni del reparto di malattie infettive aziendale 2° piano un Operatore Socio Sanitario nel TURNO NOTTURNO. Si evidenzia che a tutt’oggi risulta previsto dai contingenti minimi recentemente stabiliti un O.S.S. nel turno notturno del 1° piano ma che nella realtà non è ancora presente.
– di fornire i Buoni Pasto elettronici a tutto il personale impegnato in area Covid, anche in presenza delle Mense Aziendali, poiché le procedure di vestizione e igienizzazione non permettono al personale di usufruire del servizio mensa.
Ci sorprende rilevare come, in diverse realtà territoriali, gli Infermieri non abbiano accesso al G2 clinico visore referti. Siamo quindi in tal senso a chiedere che tutti gli infermieri nei CSM e nei Distretti (ADI/SID/NPIA) possano ottenere l’abilitazione all’utilizzo del G2 clinico, parimenti ciò possa avvenire nelle realtà in cui ancora oggi ciò non avviene.
Si sollecita una puntuale risposta alla precedente nota inviata il 18/11/2020, al fine di dare riscontro al personale impegnato nell’emergenza pandemica.
Certi di un vostro positivo riscontro, si porgono distinti saluti.
IL GRUPPO DIRIGENTE CISL FP in ASU FC